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Archive for the ‘La mia vita a scrocco’ Category

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Aug 27

La notte dei desideri di Michael Ende

Questo è un libro rubato, trovato nella cantina di una mia vecchia casa, ma come nuovo, con tanto di fascetta, pagine ingiallite, pergamenate, ma non ha nemmeno vent’anni, però era di Ende e non avevo voglia di leggere Momo, che ha un nome un po’ sciocco, questo invece era una classica edizione Salani con sovraccoperta, ho pochi libri con la sovraccoperta, di solito coprono dei mattoni telati.

Il corvo l’osservò con la testa piegata da un lato e gracchiò soddisfatto tra sé e sé: “Ahah, una brutta notizia, a quanto pare. E’ la mia specialità”.

Il libro è una favola ecologista, così intorno a pagina sessanta, con streghe, diavoli e animali parlanti ed è difficile non pensare che Pratchett abbia preso il nome del suo gatto da quello questo libro. E il Pratchett per bambini questo libro lo ricorda molto, quello che però c’è di Ende è la velocità nell’inventare personaggi, cose o dettagli fantastici, quello che in Pratchett a volte è pesante qui è lieve, leggero e non ha bisogno dell’ennesimo giro di parole per descrivere la luce che scivola sul mondo disco.

“Coosa?” strillò il corvo. “Adesso però sta per saltarmi il tappo! Chi sarebbe l’ordinario qua dentro? Non è mica un divertimento per uno nelle mie condizioni svolazzare nella notte e nella tempesta per venire ad annunciare la sua padrona, e poi scoprire che è arrivato giusto in tempo per la cena, ma mica nel senso che trova qualcosa da beccuzzare, macché: proprio nel senso che si trova lui sul menù. A questo punto vorrei proprio chiedere forte, da farmi sentire da tutti, chi è l’ordinario qua dentro.

Mentre lo finisco intanto penso ad una cosa, se il bookcrossing è liberare i libri, fregare un libro non è liberarlo due volte? Spesso ci sono quei libri che restano nelle cantine o nelle librerie, dimenticati, possibile che non possano rinascere a nuova vita, farsi leggere da un nuovo lettore, a volte proprio dal primo?

Feb 20

Non voglio essere un criminale

giaccataccheggio.jpg

Questa volta non c’entro proprio, quando faccio le cose lo dico senza problemi, ma si vede che prima o poi dovevo essere punito, visto che sto più che attento e che sarei in grado di dare una mano in più di un punto vendita.

Ora non è possibile che io ordini una giacca su Yoox e mi arrivi così. Certo quelli di Yoox si sono scusati, mi hanno regalato una spedizione espressa gratuita su un mio prossimo acquisto, non mi dispiace la cosa, però non me l’aspettavo proprio una cosa del genere.

Ogni mese qualcuno arriva su mucio.net utilizzando chiavi di ricerca del tipo “antitaccheggio” o “togliere antitaccheggio”, però non pensavo che un antitaccheggio mi arrivasse fino a casa.

Ora le soluzioni sono due o qualcuno si fa avanti nei commenti dicendo che lavora in un negozio di vestiti e si offre di farmi una cortesia oppure mi arrangio comprandomi una calamita o qualcosa del genere e poi uso il mio antitaccheggio personale per fare furti su commissione nei negozi più disparati.

Non voglio essere un criminale, aiutatemi.

Dec 20

Mettere la testa a posto – Concorso

coloriunicef.jpg
Il prologo di sabato sera

I miei amici lo sanno, sto cercando di smettere. E credevo di esserci riuscito, quattro o cinque settimane non sono tante, però un inizio incoraggiante sì. Invece sabato è tornato, subdolo.

Ero distratto, il locale era piccolo e affollato, per il primo cocktail ho impiegato venti minuti, non mi sono arrabbiato solo perchè alla fine ho chiesto a due ragazze se potevano chiederlo al barman per me, carine.

Troppi fighetti, vestiti da alternativi, freecard, barman lento, casino, amici, cazzeggio. E poi è arrivato lui, quando stavamo per andare via, mi visto da lontano e mi ha seguito, ha aspettato che io mi chinassi in avanti per raccogliere cappotto e sciarpa e mi ha fregato.

Stordito dalla serata e dall’alcool sono salito in macchina senza sospettare nulla, ho preso il boccale di birra che avevo nella tasca posteriore dei jeans e l’ho riposto sotto il bracciolo della macchina di Johnson.

Quando me ne sono accorto ci sono rimasto malissimo, se una volta mi sarei congratulato con me stesso per la nonchalance con cui l’avevo fatto, sabato notte non avevo proprio nessuno con cui complimentarmi.

I come ieri, i come Ikea

Ieri era una di quelle serate ovvie, anzi già pensavo di andarmi ad infilare nel mio letto e dormire con qualche ora di anticipo sulle solite ore piccole: peccato però che mi fossi dimenticato della partita del Bologna contro la Juve, allora, piuttosto che andarmi ad infilare in un muro di macchine, ho deciso di fare un salto all’Ikea per spendere il buono da dieci euro che mi ero guadagnato comprando il futon.

Mentre camminavo chiacchierando al telefono, visto che ho questo vizio quando faccio la spesa o giro per l’ikea da solo, ho trovato a terra un secondo buono da dieci euro. Quindi ho cominciato a pensare a cosa potessi comprarmi.

Arrivato alle casse, stranamente, avevo solo otto euro di cose in mano e venti da spendere. Finchè non ho visto il piccolo espositore dei prodotti per l’Unicef e allora mi sono fatto due conti.

Grande concorso di solidarietà

In palio due scatole di pastelli più annesso temperamatite dell’Unicef (The United Nations Children’s Fund) che arriveranno gratuitamente a casa di due dei commentatori di questo post che, entro la mezzanotte del 25 dicembre, avranno il coraggio di condividere con gli altri qual’è l’aspetto della loro vita sul quale hanno deciso di mettere la testa a posto nel 2007.

L’estrazione avverrà durante la cena aziendale di www.mucio.net tra il 26 e il 28 dicembre a Salerno, alla quale siete ovviamente tutti invitati, ma ne parleremo meglio in un prossimo post

Nov 15

Si capisce che ho ragione

Quaderno Winnie the Pooh
Bella vero? omaggio Feltrinelli. Sono oltre i cento punti sulla carta fedeltà e non volevo costringerli a darmene altri, magari ne lascio un po’ anche per gli altri clienti.

Nov 04

Siate realisti

Siate realisti chiedete l'impossibile
Atto primo

Quel sabato, avevo un mal di testa che non mi permetteva di pensare a qualcosa di poco pragmatico, un aiuto essenziale quando vuoi evitare di farti troppe pippe mentali. Così mentre Johnson, con i suoi tempi, un bradipo al semaforo gli suonerebbe il clacson se se lo trovasse davanti, si andava a lavare e preparare a casa io e Martina ce ne siamo andati in Duomo a fare due passi, un salto in Feltrinelli, qualcosa da mangiare e quattro passi per smaltire il venerdì io, per prendere aria lei.

Dopo il têt-a-têt quanto mai romantico al piano superiore di Spizzico, siamo andati alla Feltrinelli, dove abbiamo preso un po’ di roba, però c’era il taccuino che vedete nella foto in altro che mi piaceva, bello, quadrato, piccolo, però sei euro, un furto. Ecco.

Così ho deciso che spendendo 60 euro di libri, 6 di sconto erano il minimo, d’altra parte alla Fnac il 10% di sconto lo fanno e ancora non sono falliti.

La cosa curiosa è che i miei scrupoli di coscienza riguardano il fatto che io non debba uscire sempre con almeno tre libri dalle librerie Feltrinelli, mentre non mi sono posto minimamente il problema del taccuino, ma come dice il poeta? “Siate realisti, chiedete l’impossibile”, chiedeto gratis, aggiungo io.

Atto secondo

Johnson ci raggiunge e andiamo a sfamare il piccolo, dove? ma da Mac Donald’s, se questo mondo deve finire, che almeno lo faccia scivolando su una macchia di grasso e unto. Martina prende tutto il possibile per fare merenda, un biscotto enorme, un cappuccino e una ciambella fritta con un buono per un controllo del colesterolo nei laboratori di analisi convenzionati.

Io invece scopro che da Mac Donald il te è come a casa tua, per un euro ti danno dell’acqua bollente in un bicchierino di un materiale strano, conserva il calore all’interno e ti ustiona le mani contemporaneament, per quanto riguarda il te ti fanno scegliere tra quelle che puoi trovare in qualsiasi supermercato poco fornito.

Mentre saliamo di sopra a cercare posto, mi domando con Martina come posso definirmi, poichè la mia non è cleptomania, dato che sono perfettamente consapevole di quello che sto facendo. “Un ladro” mi dice lei secca. Grazie.

Epilogo

Domenica, dopo una serata in discoteca, dopo che mi ero distinto per aver salvato due amiche da uno di quei tipi che in discoteca vogliono per forza parlarti e convincerti di qualcosa di assurdo come ad aderire a Scientology o che loro sono dei tipi davvero giusti, Martina decide che mi ero comportato come Batman a difesa delle donzelle, alla mia richiesta di una decisione, sono Batman o un ladro o Robin Hood, rubo e difendo gli oppressi, mi dice che no, Robin Hood sa di sfigato, quindi a seconda delle situazioni Batman o un ladro.

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