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Posts Tagged ‘polonia’

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Jul 29

Sull’autobus

Qui si muore di caldo, non in Polonia in genere, ma qui nel mio ufficio, che è una specie di capannone industriale di tre piani, peccato però che i tester linguistici siano nell’ex-deposito con tanto di ingresso murato per i camion, il lavoro è divertente, solo che il soffitto alto impedisce di mettere l’aria condizionata, anche se una mail che ho capito poco (era in polacco) annunciava la possibilità di qualcosa.

Intanto muoio di caldo, fuori ci sono trenta gradi, dentro quaranta e quando esco alle cinque un po’ di venticello non può raffreddare il calore che ormai è sottopelle. La speranza, finché non arrivo a casa a farmi una doccia, è quella di sedere accanto ad un finestrino aperto sull’autobus e che non ci sia troppo traffico. Ieri, mentre scrivevo una cosa ed ero distratto, ho sentito alcune note di una canzone che mi sembrava familiare, una canzone troppo assurda da sentire in Polonia…

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Jul 16

Ci dev’essere qualcuno nuovo al reparto marketing

All’inizio avevo pensato che Gmail si fosse fatta scappare una mail di spam, a dir la verità un po’ grossolana, poi ho guardato l’indirizzo e ho visto che era di Centralwigs, una compagnia aerea lowcost polacca che in passato ho preso più volte da Bologna. Ogni tanto, lei come altre lowcost, mandano mail per ricordare che le loro tariffe sono le più basse, che c’è qualche promozione o che adesso si può andare da Danzica a Roma senza fermate intermedie, e io già me li vedo i romani che sfuggono al rincaro su sdraio e ombrellone andando a fare il bagno sul Baltico, chissà come si dirà grattacheccaro in polacco.

L’ultima email invece a quanto pare vuole mettere l’accento sul prodotto principale dell’export polacco, e quando dico così riporto solo le parole di un polacco con il quale ho fatto uno dei miei primi colloqui di lavoro a Varsavia. Gli inglesi lo sanno da tempo e vanno a Cracovia per gli addii al celibato, la birra costa poco, la città è a prova di ubriachi e le prostitute sono comprese nel pacchetto vacanza. Per dire alcuni locali a Cracovia sono vietati ai cani e agli inglesi, a volte solo a questi ultimi oppure quando qualcuno parla di Leopoli, città ucraina di cultura e tradizione polacca, di solito dice “è bella, come Cracovia, ma senza gli inglesi.”

Quando ho capito che la mail era vera, sono rimasto un po’ senza parole, Ola che è non si stupisce più davanti a certe cose invece ha commentato con la frase che da il titolo a questo post. Che aggiungere, i prezzi sono bassi, qualcuno vuole venire a trovarmi?

Jul 07

Un giorno in Polonia

Qui fa caldo, certo non come dove siete voi, dove siete voi ci sono almeno 10 gradi di più e l’umidità dell’80%, certo non dappertutto, a volte anche lì piove, acquazzoni, nuvoloni e trombe d’aria come dicono i vostri giornaletti online, non so se avete notato quanta pena faccia ormai la homepage di repubblica.it. Illeggibile.

Qui fa caldo, ma la sera bisogna mettere qualcosa addosso, almeno secondo la fidanzata-mamma, che sei italiano e pensi sempre di essere italiano, non credo, qui non devi fare dieci manovre per infilare un Pluriel nel posto di una Smart.

Oggi sono venuto in ufficio in macchina perché pensavo che piovesse, non ha piovuto, ci sono le nuvole, ma non sembrano nuvoloni grigi di pioggia, come quelli di venerdì scorso, però c’è un po’ d’afa quindi non si sa mai.

Stasera, per pranzo, qui va così, mangerò delle crepe con dentro un formaggio bianco e l’uvetta, con sopra lo sciroppo di lampone. Ok, direte voi, questo è il dolce, che mangi per pranzo/cena? no, quello è il pranzo/cena, qui va così.

Qui in Polonia ci sono un sacco di cose strane, non solo le consonanti impronunciabili, ad esempio si possono fare i peluche personalizzati che dicono quello che volete voi, si può tornare vivi da un addio al celibato, ma il giorno dopo, e non andare al matrimonio perché i dottori dicono che si può morire.

Questo per presentare la nuova rubrica di cose polacche.

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