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Posts Tagged ‘morti’

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Jul 01

Ignoranze funebri

Oggi mi è arrivato dello spam, una di quelle email inutili che promettono miracoli per il vostro amico del piano di sotto o di farvi guadagnare così tanti soldi che il principe Alberto di Monaco vorrà prendere la cittadinanza nel vostro condominio per sentirsi Vip. La cosa ovviamente non sarebbe interessante affatto, sennonché stavolta la mail arriva da delle pompe funebri, qualcosa insomma che prima o poi tocca a tutti, pure ad Alberto di Monaco.

La mail si apre spiegando che è rivolta alle aziende del settore, tiro un sospiro di sollievo, non si aspettano quindi che io crepi dopodomani. Alla seconda riga leggo “Cerimonia garantita (funerale prepagato)”, che vuol dire garantita? che il prete avrà sempre un buco libero per quando mi asciugherò i capelli nella vasca da bagno? oppure potrò farmi cremare anche il 15 di agosto, a costo di mettermi nel forno qualche pizzeria da asporto? Non mi convince, il fatto che vogliano i soldi subito poi, ma non si diceva che a pagare e a morire c’è sempre tempo?

Ramo infortunistica. Riporto:

In caso di decessi a seguito di incidenti stradali, infortuni sul lavoro e malasanità
ASSISTENZA IMMEDIATA E ANTICIPO SPESE FUNEBRI.

Se decedo perché in curva un tir mi accartoccia sul guardrail che fanno? corrono immantinente con apriscatole e cucchiaino? però stavolta anticipano loro. Ma sai che conviene.

Dice la mail che fanno anche dei siti web, ci ho messo un attimo a ricordarmi che è un servizio per le aziende, io già mi immaginavo il sito per quelli che muoiono, qualcosa tipo www.èmortoziociro.net, dove gli amici possono accendere un cero virtuale, fare il tour in 3D della tomba, fare donazioni alla fondazione dedicata al morto, magari aggiungerlo su facebook, ma con la fotina con l’aureola in testa* e cose simili. Io pagherei per questo servizio, ma prima mi prendo un’infezione fulminante in ospedale perché voglio vedere come viene prima di pagare.

NOLEGGIO A LUNGO TERMINE MEZZI DA LAVORO

A lungo termine? ma io devo giusto arrivare al cimitero, mica vogliamo fare Overland con gli zombie? Ah, è un servizio per le aziende. Certo che se uno apre un’agenzia di pompe funebri senza nemmeno una macchina come pensa di portarli i morti? se li lega dietro al motorino e fanno il funerale in vespa? chiede la macchina in prestito ad un amico? e glielo dice per cosa gli serve? e se l’amico se ne accorge? già vedo la scena:

– Giovà, ma hai usato la mia macchina per portare un morto?
(scoppiando a piangere) – Non ne parliamo.
– Ma che è successo?
– La nonna – sigh! sob! – la stavo portando a fare una visita di controllo e – sigh! sob! – il caldo ieri era davvero troppo…
– Oh, mi dispiace, non potevo immaginare.
(asciugandosi il naso sonoramente) – No, figurati, che ne potevi sapere.
– Scusami, ma mi spieghi chi erano quelli che seguivano la macchina piangendo?
– Ehm… un flashmob?

A questo punto vorrei proprio sapere di chi è stata l’idea dello spam funerario, ma qualcosa mi dice che non sia il modo migliore per far regalare cinque minuti di serenità ai destinatari della mail. Spero per lui che chi ne è l’autore sia preparato a maledizioni e cattivi auguri.

* se non avete letto Dragonball questa non la capite davvero.

Feb 19

Ecatì Ecaté e la testa perduta

Ecatì Ecaté è una bambina strana, vive nel regno dei morti anche se è viva, fa composizioni di fiori secchi da mille anni e usa la cenere per incipriarsi il naso. Ecatì Ecaté quando vuole riflettere suona il flauto con la tibia di qualcuno che adesso ha altro a cui pensare. Ecatì Ecaté ha messo i suoi libri in cartella, ma la sua scuola non apre mai. Ecatì Ecaté ha uno scheletro per amico, lei lo chiama Sir Gredy, lui da quattro secoli non ricorda più il suo vero nome.

Ecatì Ecaté oggi è allegra, è andata a trovare Sir Gredy e si è fatta tante risate, Sir Gredy invece è meno contento, non riesce a ridere quando non trova la testa. Ecatì Ecaté e il suo amico si sono messi a cercare la testa perduta, è difficile cercare un teschio quando sei circondato da ossa. Ecatì Ecaté alla fine è stanca, hanno cercato dappertutto, perfino dove ci sono i morti di chiacchiera, quelli che quando erano vivi promettevano le cose e poi non le facevano, adesso devono parlare ogni momento e non si può mai stare in pace quando si è vicino a loro.

Ecatì Ecaté consola Sir Gredy, se anche non ha la testa è bello lo stesso, gli dice, ma a lui non basta e vuole piangere, ma non potrebbe farlo nemmeno se avesse la testa. Ecatì Ecaté ha fatto tardi e la mamma presto la chiamerà, allora le viene l’idea, prende una zucca arancio e un coltello affilato, disegna due occhi malati e una bocca cattiva. Ecatì Ecaté ha finito il lavoro, da la testa nuova a Sir Gredy che è finalmente contento, gli piace questa testa, quasi come quella che aveva quando è andato a dormire. Ecatì Ecaté allora capisce, va nella tomba del vecchio scheletro e trova la testa, proprio dove l’aveva lasciata iersera, ancora che dorme sul cuscino di polvere.

Ecatì Ecaté la riporta la testa ritrovata al suo legittimo proprietario, ma Sir Gredy ha ormai deciso di tenersi la nuova, perché dice che è quella più adatta per stanotte, perché è solo una volta all’anno che arriva la notte dei morti.

Feb 16

Morti

I morti parlavano tra loro e si raccontavano storie fantastiche, tranne Bastek, lui non ci stava, non si era abituato alla cosa. Di solito i morti si raccontavano le cose fatte durante il loro tempo nel regno dei vivi, ma quando finiscono queste storie sono costretti ad inventarsene di nuove. I più scaltri lo capiscono per tempo, così prima di finire il repertorio di storie mondane le inframmezzano con finzioni.
Per Bastek questo era un’assurdità, raccontare storie inventate, quando ormai si era morti. Senza pensare che anche la vita prima della morte poteva essere un’invenzione.

(disclaimer: I racconti del treno sono stari scritti su un Milano-Salerno, con l’obiettivo di scrivere cento racconti brevissimi durante il viaggio. Sono arrivato ad una trentina. Questo è il risultato)

Aug 05

Siete pronti a farvi ammazzare?

Ho intorno gli ultimi discendenti di generazioni di eroi, alcuni sono poco più che bambini, altri hanno combattuto le loro prime battaglie quando questo mondo era più giovane. Tutti guardano me e la lancia che ho accanto, la alzo alla luce del sole appena sorto e la punta di pietra risplende lucida per il sangue di chi prima di me l’ha avuta e a cui è stata tolta nel sangue.

Ieri abbiamo bruciato la testa del cervo con le quattro corna che il nonno di nonno aveva ucciso quando la nostra gente decise di stabilirsi qui e così le nostre tende, perchè stasera non ci serviranno, abbiamo sacrificato due cinghiali agli dei e ci siamo tenuti per noi i loro cuccioli, abbiamo aperto le otri e bevuto fino a quando non siamo caduti a terra storditi, perchè l’ultima notte volevamo viverla davvero.

Li guardo e so che si aspettano le parole di un capo, parole che li incoraggino a sconfiggere il nemico, come hanno sempre fatto da quando il mondo esiste, ma oggi non è così perchè il nemico di oggi è il più forte e numeroso che mai si ricordi, con elmi di ferro lucente e carri armati di spade, oggi non abbiamo speranze se non quella di morire come abbiamo sempre vissuto.

“Uomini, siete pronti a farvi ammazzare? siete pronti a morire squartati da cani armati di spade? siete pronti a vedere i vostri figli diventare schiavi e le vostre mogli le puttane di qualche eunuco dell’impero? I più fortunati di noi saranno quelli che non dovranno darsi la morte da soli per sopportare la vergogna della nostra sconfitta.

“Domani di noi non resterà nulla, i vermi mangeranno le nostre ossa e l’erba sporca del nostro sangue l’anno prossimo sarà di nuovo verde. La storia non ci darà un nome, saremo dei figli bastardi a cui non è permesso chiedere niente.

“Per ognuno di noi sono venuti dieci dei loro, sarebbero dovuti venire in venti, oggi vedranno com’è duro scontrarsi contro il nulla e la loro storia avrà una pagina bianca dove saranno scritti i nostri nomi. Abbiamo già perso tutto. Allora facciamo vedere a questi bastardi come combatte chi non ha niente da perdere”

Certo che quest’anno la serie B su Sky è da seguire.

Feb 24

Ecatì Ecaté

Ecatì Ecaté vive all’inferno, va a passeggio lungo la riva del fiume Stige e gioca a palla con gli alberi rinsecchiti, all’inferno la palla non rimbalza. Ecatì Ecaté ha il cognome della madre e gli occhi chiari di suo padre, in un sacchetto che ha in mano, mentre rincorre un cerchio con un bastone. Ecatì Ecaté aveva un gatto che però è finito sotto un camion, adesso ha due mezzi gatti, a strisce.

Ecatì Ecaté ama giocare con gli aquiloni, li costruisce da sola con le ossa che trova per terra, forse erano di qualcuno, se gliele chiedessero indietro le restituirebbe. Ecatì Ecaté ha i capelli bianchi e lunghi, gli occhi grandi e neri, la pelle color cenere e il naso piccolo, a carnevale si veste da teschio senza corpo. Ecatì Ecaté ha pochi amici, devono tutti scontare delle pene, lei ogni tanto li aiuta ma la mamma le dice di non farlo e il papà la sgrida.

Ecatì Ecaté studia in una classe di zombi, il maestro è un vampiro, ma lei non vuole studiare, le piace ascoltare il gracchiare dei corvi che rimangono fuori. Ecatì Ecaté ogni tanto si sente da sola, ma va dallo zio Caronte che porta le anime dei morti e c’è sempre qualche bambino anche più triste di lei.

Mucio

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