Ieri ho finito un libro, sul kindle, e come spesso mi succede quando finisco dei libri mi è venuta voglia di passare a leggerne un altro, ed è stato un po’ strano pensare di passare da un libro all’altro avendo sempre in mano lo stesso oggetto.
Ho scaricato tutto il ciclo di Amber, Nove principi in Ambra, Le armi di Avalon, e così via. No, non è vero credo di aver scaricato quasi tutta la bibliografia di Zelazny. In Inglese. In italiano avevo letto il primo, trovato da qualche remainders, e quindi volevo rileggerlo e poi continuare con la lettura in inglese.
Ieri sera ho caricato un po’ di ebook in italiano sul kindle. Ad esempio le Storie Allegre di Collodi, i Racconti imprevisti di Dahl (che è davvero un libro inaspettato) o il libro dei cognomi buffi e altro ancora.
Solo che adesso mi guardo il kindle e penso che voglio leggere Zelazny, solo che sono troppo pigro per collegare il cavetto, che pure è già connesso al computer o forse è che penso che ho già messo su un quindicina di libri più il feed del New Yorker e mi sembra di star impilando mille libri sul comodino. Ci vorrebbe un po’ più di tempo per leggere. Tipo un paio d’anni.
Sarà l’aria pre-natalizia, sarà che mi arrivano errori 404 dal corso, sarà che ho tante cose da fare, ma io quasi quasi torno a scrivere per il corso
Da quando ho cambiato template la pubblicità sulla pagina principale mi dice solo questo. Maglie della salute e padre nostro.
Facendo due test, pare che il padre nostro compaia per colpa del post con il titolo “si stava meglio quando si stava peggio”(1), quindi proprio quando ho cambiato. Forse è un segno che dovrei tornare a com’era prima.
Non so. Sono in dubbio.
(1) che poi la frase suoni un tantino reazionaria e si associ a roba come le preghiere cristiane mi sembra un’oculata scelta di chi paga questa pubblicità.
In Feltrinelli era al primo posto in classifica o giù di lì, poi degli Adelphi non mi fido mai completamente, dai tempi degli Adelphake, però, non mi ricordo dove, ne avevo letto bene e subisco sempre il fascino dei libri che parlano di personaggi.
Oltre a essere un’acciuga, era un leccapiedi, un impostore, un magliaro, un bugiardo e, cosa più grave di tutte, era noioso come le tasse.
