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Archive for the ‘In America’ Category

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Apr 24

Colazione americana

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Quello dell’altro giorno era uno spuntino, visto che avevo saltato colazione in albergo, oggi invece, quando sono arrivato, il mio collega mi ha detto che non aveva fatto colazione e voleva prendere qualcosa, così siamo andati alla Cafeteria (come chiamano qui il posto dove fanno da mangiare per colazione e pranzo) e ho seguito quello che faceva lui.

Poi con il nostro contenitore di polistirolo ce ne siamo venuti nei rispettivi cubicoli a mangiare, qui ognuno fa quello che vuole nel suo cubicolo. Mi sono tenuto leggero, un paio di strisce di pancetta, due salsiccette, un coso che sembra un panino ma non so bene cosa sia, ma è buono, e dei cosi che sembrano delle crocchettine di patate ed effettivamente sono di patate. Fatto sta che tutto a parte il panino era un po’ indigesto freddo e molto unto quando era caldo. Le uova, strapazzate e non, non le ho prese, non mi fanno impazzire a nessuna latitudine del mondo.

A fianco un bicchiere di tè auto-preparato per sentirmi un po’ anche io un dipendente di Starbucks, senza dimenticare la fascetta di cartone per non bruciare le dita. Naturalmente non mi sono detto “stia attento che è molto caldo” un paio di volte, come fanno sempre quelli di Starbucks, per evitare azioni legali da parte di quelli che credono che il tè si ottenga spremendo i rigogliosi frutti dell’albero del tè e inaspettatamente si scottano quando prendono il bicchiere di cartone. E’ uno strano posto il mondo.

Apr 24

In volo – Parte 2 – Le cose che mi fanno paura negli Stati Uniti I

Le armi. Principalmente sono il mio timore più grande, gente che non sta bene con qualcosa che spara piombo più velocemente di quanto tu possa scappare e non perché sono fuori forma. Non è che io mi stia preoccupando troppo, il piombo è velenoso.

Quello che temo è che mentre vado dal droghiere a prendere un pacchetto di zigulì, una cocacola e dei marshmallow da fare al microonde, entri il classico rapinatore di droghieri americani che ha dimenticato il bancomat nella lavatrice e deve troppo andare a scommettere sui New York Yankees al punto SNAI di fronte.

Oppure visto che andrò a lavorare nell’Head Quarter, come dicono loro, di una grossa aienda, ho paura che vista la crisi un dipendente licenziato voglia venire personalmente a spiegare che malgrado l’accordo trova col sindacato lui fa parte di una sigla minore che non ha firmato un bel niente e il primo che si muove è un uomo morto.

Appunto mentale: ricordarsi di bere poco e svuotare la vescica ogni volta possibile.

Gli inseguimenti sulle strade. Vado in America per un mese, vado a lavorare in un posto sperso e ovviamente la mia azienda mi affitta duemila dollari di macchina. Io rispetterò i limiti e al massimo mi fermeranno per divieto di sosta, quando mi diranno accosti e cose simili obbedirò, per quanto capitò.

Quello che mi preoccupa invece sono gli altri, il tipo che non si ferma e si lancia a tutta velocità nell’incrocio inseguito dalla polizia della contea, poi entra nell’altra corsi, taglia per il giardinetto della famigliola pronta per il barbecue distruggendogli la piscina, per finire schiantandosi contro l’entrata del droghiere dove ero andato a prendere popcorn glassati, una pepsi al mandarancio e delle gomme alla salsa BBQ. L’unica volta, semmai, che non era entrato nessuno con una pistola.

Apr 22

Traffico aereo all’aereoporto di Newark

Newark airport congestion

Quando ho letto su wikipedia che a Newark c’erano problemi di traffico e per questo riducevano il numero di voli a ottantuno all’ora, ho pensato che era davvero una cosa strana, chissà poi com’erano organizzati per gestire tutti quei voli, magari diverse piste dove aerei partono e arrivano perfettamente sincronizzati ecc. ecc. Comunque mi sembrava una cosa un po’ buffa.

Quando ho cambiato per Charlotte, il mio aereo perdeva un sacco di tempo di fase di rullaggio, qualche problema? un ritardo tecnico? Alla fine quando stavamo quasi per arrivare sulla pista di decollo ho capito. E’ il sistema per gestire gli 81 aerei all’ora, li mettono tutti ordinatamente in fila indiana.

Ecco quindi la foto fatta mentre il mio aereo gira per arrivare sulla pista parallela alla corsia dove eravamo in attesa del nostro turno. Non si vedono tutti, ma dietro il nostro c’erano ancora altri undici aerei e altri ne sarebbero arrivati sicuramente poco dopo.

Il volo da New York era un volo US Airways per Charlotte, come quello che è atterrato sull’Hudson. Quello però partiva dall’aeroporto LaGuardia. Il mio è stato, quindi, un po’ più tranquillo.

(foto originale Newark airport congestion di francescomucio)

Apr 22

Non se la prendano gli altri

Ma questo è davvero il posto più spettacolare dove abbia mai lavorato, l’Erilab di Ericsson a Pagani deve farsene una ragione. L’America a volte sembra proprio come in televisione.

Ho un cubicolo tutto mio, di quelli chiusi quasi del tutto, altro che le cazzate open space italiane, ognuno ha più o meno la sua privacy e si arreda il cubicolo come meglio crede. Cose strane viste nei cubicoli? la mia dirimpettaia ha uno specchio quadrato 25×25 con tanto di cornice lavorata, se mi sporgo lo vedo; un tipo che mi ha passato della documentazione, uno di quelli che sembra un vecchio poliziotto quasi in pensione, e che parla uguale, quando vado nel suo cubicolo a parlargli tira fuori la cassettiera e mi dice “siediti qua” e sulla cassettiera c’è un cuscino per far sedere gli ospiti, non è che si è portato il cuscino da casa, è integrato con la cassettiera; la tipa con cui mi sono scritto per prima qui ha il suo nome scritto con delle spillette nel suo cubicolo. Insomma ognuno è libero di fare quello che vuole.

A pranzo c’è una specie di mensa interna, solo che ci sono sette o otto posti diversi dove prendere da mangiare, dall’hamburger con patatine, all’insalata di pollo tex-mex (m’ha fregato mettendomi due mestoli di roba speziata a base maionese), anche la pasta, la pizza, delle insalate un po’ più semplici e altre mille cose. Solo che non potevo stare a guardare tutte le preparazioni come un bambino allo zoo. Sulla pasta poi ci scriverò qualcosa di più esteso perché l’argomento merita. Da bere ovviamente c’è di tutto, dalla coca cola al té. Le bibite gassate hanno questi prezzi 89 cent per mezzo litro scarso, 99 per seicento millilitri e un dollaro e zero nove per quasi un litro. Per oggi ci siamo tenuti sui 99 cent.

Sapete perché le directory del computer hanno quella forma strana? sembrano più i separatori di uno schedario che delle cartelline dove mettere i proprio file, semplice perché qui le cartelline di cartoncino hanno proprio quella forma, paiono pure pratiche con la possibilità di scrivere qualcosa nella parte che sporge, appena ne ho qualcuna sottomano controllo.

Qui è tutto grandissimo, c’è perfino il lago interno, i bagni come quelli che ci sono in Monster & Co., sembra un campus universitario fatto per bene. Se riesco a capire se posso fare delle foto magari poi mi organizzo.

Apr 21

Colazione in ufficio

un-muffin-dal-piccolo-starbucks-che-ce-qui-dentro_l

Giusto un muffin dallo Starbucks che c’è qui dentro. Per chi volesse c’è anche un Dunkin Donuts e qualcos’altro che ancora non ho visto. Se non saltavo colazione col cavolo che ero qui alle otto e venti.

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