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Archive for February, 2009

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Feb 12

Una storia di terrore alla Viski

horror_viski

Un giorno il mio amico Viski mi ha raccontato una storia che gli era capitata e lo aveva molto inquietato, è una storia strana e che alla fine non da nessun insegnamento morale, ma che lascia a tutti quelli a cui l’ho raccontata un vago senso di malessere che resta lì per giorni. Dico questo per mettere sull’avviso le donne, i fanciulli e chi è debole di nervi, non vi sto invitando a non leggere, ma magari a farlo in un luogo arioso e illuminato dal sole, dove le ombre che questa lettura potrebbe suscitare possano dileguarsi nel minor tempo possibile. I fatti si svolsero come vi racconterò.

Quel giorno Viski uscì di casa intorno alle dieci del mattino, per accompagnare Martino, un caro amico, a fare delle commissioni fuori città. Era fine giugno e la giornata era soleggiata, calda, ma non afosa. I due amici arrivarono al paesino dove i nonni di Martino abitavano prima di morire, lì dovevano prendere alcune cose nella vecchia casa di famiglia. La casa era in un vecchio palazzo abbandonato con l’intonaco scrostato in molti punti e le finestre chiuse. Entrarono nell’ampio portone, dove l’aria era più fresca ma impregnata dall’odore di cantina.

Salirono al primo piano e alla luce delle lampadine da sessanta candele entrarono nell’appartamento dei nonni di Martino. Forse perché affacciava verso sud, lì faceva più caldo e il calore insieme alla puzza di chiuso rendevano l’aria immobile. Arrivarono alla camera dove erano le cose da portare in macchina, era una stanza piena di mobili ancora più vecchi di quelli che erano in casa, scatoloni di libri, casse piene di bottiglie vuote e altro cianfrusaglie accumulate nel corso degli anni.

Mentre stavano per cominciare a spostare alcune cose il telefono di Martino squillò, il suono sembrò rimanere sospeso nell’aria a lungo. Le spesse mura della casa rendevano la conversazione impossibile, così Martino scese in strada per richiamare. Viski rimasto solo e non sapendo bene cosa prendere e cosa spostare, tornò nella cucina dove aveva visto delle sedie e si accomodò. Tirò fuori le sigarette e ne accese una.

Da solo, in una casa abbandonata, in quella luce fioca mentre il resto del mondo era illuminato dal sole di giugno, nel silenzio che gli permetteva di sentire i suoi respiri e i battiti del suo cuore, lì Viski si inquietò, pensando alla sale buie che erano al di là dalla porta aperta, a chi aveva abitato quella casa fino a morirvi dentro e a quello che stava facendo in quel momento, solo, in una casa altrui, di altri che non erano più e il fumo della sigaretta poco alla volta spariva.

Paura eh?

(l’immagine sopra è una cortesia dell’amico Bananocrate)

Feb 11

Do you know about Luciotto?

My Glow Worm

6 friends are fans

Me ne vuoi fare una colpa se ho degli amici coglioni?

(foto originale My Glow Worm di shootingstargaze)

Feb 11

Cose buone che si imparano in metro

L’altro giorno in metropolitana, una ragazza raccontava ad un’amica.

Mi ha detto che il prete poi ti domanda perché ti vuoi sposare in chiesa, tu non devi rispondere per amore o per la famiglia, no, e poi mi ha detto pure come devo rispondere, la risposta giusta, devi dire “perché voglio la benedizione del signore”

E quanto vuole il signore per questa benedizione?

Feb 10

La polacca, il grande fratello e gli uomini vessati

Oggi la giornata è cominciata indubbiamente bene, ho potuto ripetere ad Ola una cosa che mi aveva detto giorni fa e metterla alle strette, costringendola a dire chiaramente cosa doveva fare oggi, studiare, scrivere, lavorare. Sapete a volte la signorina ha bisogno di sapere cosa sta facendo e perché, sì anche chi sta scrivendo, ma oggi la giornata è cominciata bene, mica male.

Visto che le cose stanno andando bene allora voglio sfruttare questo momento propizio per puntualizzare alcune cose.

Antefatto. La discussione era nata dall’immagine del profilo su facebook, che ieri avevo cambiato come molti, per poi passare a parlare del caso di Eluana Englaro, allo scontro istituzionale e ai comportamenti idioti di italiani e stranieri in Italia, della manipolazione che fanno i media e la politica delle notizie e altro ancora. Lo so parliamo tanto, ma finché lavoro a Milano Skype è la cosa più vicina ad una convivenza che possiamo permetterci.

Così tra una chiacchiera e l’altra ha dato un’occhiata ai suoi amici su facebook, tra gli ultimi sei che avevano cambiato status cinque erano italiani, di questi cinque quattro parlavano del Grande Fratello. D’altra parte, ha commentato, l’Italia è l’unico paese dove si è arrivati al nono anno di GF. Come a dire che la stupidità di una nazione ha un termometro ben preciso: il numero di edizioni del GF.

Ora continuiamo la giornata come è cominciata, ho controllato su wikipedia e se l’Italia è alla nona edizione del GF (quindi nazione con alto tasso di imbecilli) non è di certo sola: a nove sono anche il Brasile e la Germania. Dev’essere una cosa collegata alle coppe del mondo di calcio ma non capisco in che modo.

In Inghilterra sta per partire la decima, mentre negli Stati Uniti la undicesima, ma anche nella civilissima Spagna stanno aspettando l’undicesima edizione del Gran Hermano. Ovviamente senza contare le edizioni con personaggi famosi, con i ragazzini, con i ballerini ciechi da un occhio e con i prigionieri di Guantanamo.

E la Polonia? in Polonia il GF lo hanno trasmesso due emittenti, che ne hanno fatto anche delle edizioni per sedicenti celebrità e cose simili. Contandole si scopre che in Polonia ci sono stati otto Grandi Fratelli e speriamo che presto parta la nona edizione, così da pareggiare quelle italiane.

Ma la notizia che sicuramente non è sfuggita ad Ola, ma che ha ovviamente evitato di riportarmi per non vergognarsi, è che da ieri c’è un po’ di Polonia anche nel GF italiano. Non parliamo certo di vodka, kabanos o kotlet szabowy, piuttosto di una nuova concorrente: Laura Dzrewicka, che a quanto leggo online si è esibita a tarda notte su canali privati di provincia pubblicizzando numeri a pagamento, si definisce una “Barbie Girl”, che per l’uomo della strada che non mastica l’inglese ma solo il marciapiede possiamo rendere come… vabbè l’uomo della strada ha già capito.

Concludo con la consapevolezza che mi sto attaccando ad una vittoria effimera e che domani, anzi già stasera, si tornerà a scontrarci dall’alto delle nostre diversità culturali, però per almeno un altro paio d’ore lasciatemi beare di questo piccolo vantaggio: saremo anche alla nona edizione del Grande Fratello, ma la Polonia non è da meno.

Aggiornamento dell’ultim’ora. Ieri si parlava anche di andare a sciare, passatempo che non comprendo pienamente, Ola stava cercando di spiegarmelo, anche se all’argomentazione “andare veloce” ho risposto bene con “posso sempre prendere la mia macchina e aprirla tutta o se proprio voglio l’adrenalina vado a fare bungee jumping, sai che adrenalina lì”, comunque il fratello di Ola si è appena fatto male ad un polso sciando, nessuna delle mie sorelle si è fatta mai male a mare. Un altro argomento a favore della causa dei maschi vessati dalle fidanzate.

Feb 10

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