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Archive for March, 2008

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Mar 14

Riusciresti ad immaginare un mondo fatto di meno acqua e più persone

“Riusciresti ad immaginare un mondo diverso, fatto di meno acqua e più persone, di meno pesci e più terra, di cose fatte male e meno cemento, riusciresti a credere che sia possibile rivedere tutto quello che è successo fino ad adesso senza calcolare le conseguenze di ogni piccola modifica come sostituire un bullone con una vite o spezzare un rametto di frassino che sta appena spuntando?”

Forse il vecchio non stava del tutto bene, ma sinceramente non eravamo abbastanza sobri da farci caso, guardai Mark che stava ancora cercando le chiavi della macchina tra i rifiuti, le possibilità che le ritrovasse erano praticamente nulle e io ero troppo intontito per poter muovere un dito o per dargli una mano. Mi guardò di traverso e cominciai a ridere.
– Allora? mi vuoi dare una mano? non eri tu quello bravo a trovare le cose?
Continuai a ridere. Credo che mi trovasse insopportabile già prima che cominciassimo a bere.
– Non posso, ho bevuto troppo.
Non mi credeva, non mi sarei creduto nemmeno io – Che vuol dire?
Ridevo come un ubriaco guardando il vecchio e forse lo ero, sia ubriaco che vecchio: – Diglielo tu vecchio.
Stranamente il vecchio barbone rimase zitto a fissare il vuoto nella nostra direzione.
– Cosa dovrebbe dirmi?
– Che non è il caso di fare certe cose quando sono ubriaco, ci sono dei rischi. – Mi leccai le labbra dove era rimasto il sapore della capirissima. – A volte – aggiunsi piano.
Doveva averlo sentito per forza, volevo che lo sentisse, l’avrebbe sentito anche se l’avessi solo pensato.
– Fallo – disse.
– Sei tu il capo a questo giro.

Gli voltai le spalle e mi diressi verso la macchina. Avrei dovuto avere il mio impermeabile lungo, ma non c’era nessun lampione a gettare una luce obliqua in quel vicolo sporco. Infilai la mano in tasca e tirai fuori il cellulare, feci il numero di emergenza e lo portai all’orecchio. Presi il bicchiere del cocktail che mi era rimasto nell’altra tasca uscendo dal bar e ne usai il fondo per colpire il finestrino della macchina.
– Polizia, qualcuno ha distrutto il vetro della macchina del mio amico, siamo tra la decima e settima.
Corse verso di me: – Che cazzo hai fatto?
Lanciai plasticamente il bicchiere verso il fondo del vicolo e lo sentimmo sordo andare in mille pezzi.
– Guarda dentro – mi aveva già afferrato per il bavero del cappotto.
Aprì lo sportello della macchina e vide le chiavi sotto al sedile.
– Erano lì?
– Direi di sì.
– Da quanto tempo?
– Più o meno da quando siamo scesi dalla macchina.
– L’avevo lasciata aperta?
– Adesso che arriva la polizia, fai la denuncia così l’assicurazione ti ripaga il vetro.
– Ma non potevi aprire lo sportello come le persone normali?
– Te l’ho detto che c’erano dei rischi.

Mar 13

L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcia Marquez

Uscire dall’ufficio durante la pausa pranzo è andarsene a leggere Marquez da qualche parte è come tradire una moglie brutta e vecchia con un’amante giovane e dalla pelle morbida e calda. Non vi ho convinti?

‘Affanculo l’arcivescovo.
.

Mar 13

Cose che non ci sono in Polonia (e per cui vale la pena andarci) 2

La metà della forza lavoro in Italia non supera la terza media, dati Istat. Non è che in Polonia stiano messi meglio, anzi credo che stiano sicuramente peggio, però almeno i polacchi si vantano di avere inventato la vodka e non di avere la metà del patrimonio artistico mondiale, di aver dato i natali a Leonardo, Cristoforo Colombo ed Enrico Fermi, tra l’altro gente che già nel 1400 parlava almeno un paio di lingue.

Update:

Ola mi ha mandato le statistiche della Polonia, date pure un’occhiata al grafico con una breve leggenda, ma prima una nota, le elementari in Polonia durano otto anni o meglio duravano otto anni prima dell’ultima riforma del 1999:

Wyzsze = laurea
Policealne = corsi post-diploma
Srednie zawodowe = Diploma di istituti tecnici
Srednie ogolnokszatalcace = Diploma del liceo
Sasadnicze zawodowe = Qualifica professionale
Podstawowe, niepelne podstawowe = elementari o non finite.

Ola, e la sua anima statistica, inoltre mi hanno fatto notare che al forza lavoro italiana con la massimo la terza media è il 40% e non il 50% della forza lavoro totale, come ho scritto nel post. Direi che il 15% dei polacchi con otto anni di studio indichi comunque un livello di istruzione superiore al nostro. Per non parlare del fatto che quasi tutti i ragazzi della mia età incontrati in Polonia erano in grado di comunicare con me almeno in inglese.

Mar 12

Cose che non ci sono in Polonia (e per cui vale la pena andarci) 1

Avete notato che la bandiera polacca ha gli stessi colori di quella italiana, ma senza il verde?

Mar 11

Conosco gente importante

A quanto pare la tesi di laurea di Ola ha suscitato l’interesse della stampa polacca, e non parliamo del giornalino di quartiere o di qualche rivista ultraspecializzata di psicologia ambientale, di Gazeta Wyborcza, praticamente il maggiore quotidiano polacco.

Argomento di studio della tesi era più o meno capire quali potessero essere il rapporto tra l’utilizzo del web e il capitale sociale tra gli abitanti di una gated community di Varsavia. Per gli ignoranti le gated community sono dei compessi residenziali chiusi, come i parchi o le cooperative edilizie che erano tanto di moda negli anni ottanta dalle nostre parti, che nel resto del mondo però hanno una densità abitativa molto più elevata, con un maggior numero di nuclei familiari.

La tesi era piena di riferimenti a studi e teorie psicologiche e con dati e analisi degli stessi, lì le tesi di psicologia sono sempre sperimentali i giornalisti invece sono proprio come in Italia. Di più di un’ora di conversazione su capitale sociale, dati della ricerca e internet, la parte più interessante per il tipo di Gazeta è stata più o meno la seguente:

Na ławkach siedzieli dresiarze, którzy pili piwo, zupełnie jak na mojej Pradze-Południe. Okazało się też, że przez jakiś czas w wynajmowanym mieszkaniu działała agencja towarzyska

Che per chi non mastica polacco suona più o meno così:

Sulle panchine c’erano i teppisti che bevevano la birra esattamente come alla mia Praga-Południe. Inoltre per un po’ di tempo in un appartamento in affitto funzionava una casa di tolleranza.

E poi Ola si lamenta che in Italia abbiamo un’immagine della Polonia stereotipata, d’altra parte l’immagine dell’Italia che hanno lì è quella che si vede in televisione.

Il link all’articolo è questo. La foto di Ola invece è oscena.

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