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Archive for the ‘Guida galattica per autostoppisti’ Category

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Sep 23

Consiglio per le italiane all’estero

Se sei una ragazza e vuoi vantarti con gli amici che ti sei fatta un amico con un piatto di pasta, non dire “l’ho preso per lo spaghetto”. Sarà anche vero, ma se si dice prendere per la gola, a costo di sembrare banale, puoi evitare che i tuoi interlocutori fraintendano.

Aug 27

Dziki ryż

Dziki ryż

L’altroieri volevamo andare al ristorante georgiano che c’è qui a Varsavia, non è un vero e proprio ristorante, in Italia sarebbe una rosticceria con dei tavolini per sedersi, peccato che alle otto di sera chiudesse, così abbiamo ripiegato per l’asiatico qualche vetrina più in là.

Prima di proseguire un piccola nota, non è che io volessi andare al georgiano per portare solidarietà ai connazionali di Stalin (che, per chi non lo sapesse, era georgiano e non russo), ma solo perché questo fine settimana traslochiamo e, prima di andar via, volevamo provare alcuni locali della zona visto che sono vicini. A breve andremo a prendere un kebab e, forse, al ristorante all’angolo.

Il posto non era male, in stile un po’ giapponese, un po’ minimalista, con pareti rivestite di fogli di quotidiani giapponesi e qualche pagina strappata di qualche manga, lampade di carta appese un po’ in giro e qualche altro tocco che non ricordo. La cucina è indiana, thailandese e cinese, di giapponese mi è sembrato ci fossero solo le pareti, ma, visto che mi è piaciuto, magari la prossima volta controllo meglio.

Cosa abbiamo mangiato, presto detto, Ola che aveva mangiato qualcosa dopo il lavoro ha preso una cosa strana, praticamente le hanno portato una ciotola di metallo con dentro del formaggio ricoperto da una crema di spinaci, inavvicinabile per me, il nome non chiedetemelo o era thailandese o era polacco, non avrei potuto ricordarlo nemmeno scrivendomelo.

Io invece ho mangiato del maiale al caramello, che mi è piaciuto molto, la porzione che sembrava minimal, invece si è rivelata abbondante, quando il tutto sembrava troppo dolce lo si poteva stemperare con lo zenzero che era a condimento del piatto. Con l’aiuto di una ciotola di riso ho finito tutto il caramello e sinceramente ne avevo bisogno.

Il vino, sudamericano per lo più ma non solo, non è affatto male per essere in Polonia, il caffè è Vergnano, la sambuca Molinari, questo per dire che il posto non è propriamente l’ultimo dei bar mleczny e che i prezzi sono un po’ più alti di una pierogeria, con meno cento złoty (trenta euro) ve la cavate.


ul. Puławska 24B,
Warsaw,
02-515,

My rating: 4.0 stars
****

Aug 19

Battesimo ucraino

A fine giugno ho provato ad andare in Ucraina. Prima di venire in Polonia avevo anche fatto il passaporto, per la prima volta in vita mia, sapete sono un figlio di Schengen, poi mi ero comprato il vestito buono per il matrimonio del fratello di Ola e infine ero andato a prendere i biglietti per l’autobus da Varsavia a Leopoli. Ovviamente il giorno della partenza Ola finisce in ospedale perché si è addormentata sotto la doccia.

Quello che mi rimane di questa bella esperienza è il vestito e le scarpe per andare al matrimonio e la ricevuta sgualcita dei biglietti dell’autobus. Dai racconti di chi c’era ho capito che non mi sono perso molto, per il cibo sono ovviamente meglio i matrimoni italiani, per il vino anche e non avendo la lacrima facile per i matrimoni dei cognati non ho perso nessun momento commovente. Lo sapevate che nei matrimoni greco cattolici i testimoni tengono delle corone d’oro sollevate sulle teste degli sposi?

Comunque se volete vedere Varsavia com’era durante il comunismo potete andare alla stazione degli autobus per l’Ucraina, c’è il mercato dei vietnamiti o qualcosa del genere, andateci in macchina, scendete, guardate per dieci minuti e risalite in macchina, avrete visto tutto quello che c’è da vedere e non avrete perso nulla.

Ma cosa c’è da vedere? be’ un piazzale spoglio, se ha piovuto anche delle belle pozzanghere, il mercatino l’ho sempre visto chiuso, con dei catenacci dissuasori, ma è soprattutto la paura di prendere delle malattie che dissuade. E’ possibile vedere arrivare un po’ di varia umanità, purtroppo per andare in alcuni posti da Varsavia l’autobus o la macchina sono la scelta più veloce, quindi è possibile vedere il muratore ucraino come la signora che torna dalla casa in montagna, i ragazzi che tornano dal campeggio e la badante moldava.

Sempre all’esterno ci sono i fantomatici “Taki”, “Sawa” o altre cose, sono dei finti taxi che fanno pagare cifre da capogiro a chi non fa attenzione. Solo per salire prendono 20 złoty, poi altri 20-30 al km, per capirci i prezzi ufficiali della città di Varsavia per i taxi non possono superare i 3 złoty al km, ma la media è intorno ai 2. Non è illegale avere un finto taxi, ma non possono chiamarsi taxi, se venite a Varsavia stateci attenti.

Dentro lo spettacolo, in particolare con l’amena cassiera in ciabatte, o se erano scarpe non me ne sono accorto, con dei capelli di diverse sfumature con mesh fucsia o qualcosa di simile, una specie di derviscio saccente che illuminava l’aria ad un palmo dal suo corpo. A capo chino le abbiamo aperto il nostro cuore e le abbiamo confessato la destinazione del nostro viaggio, ci ha fatto un cenno di assenso, ci siamo inginocchiati e ci siamo offerti a lei, alla sua saggezza, alla sua compassione. Ma ci ha detto di tornare il giorno dopo che lì i bancomat e le carte di credito non sanno nemmeno cosa sono.

Il giorno dopo, più mesti, ci siamo avvicinati esitanti, lei ci ha guardato e non ci ha riconosciuti, poi con il suo ritmico gesticolare mi ha dato un nome nuovo, il mio battesimo ucraino.

Mar 17

Domenica si parte – Consigli per l’ascolto

Come vedete dalla cartina il viaggio sarà lungo, la partenza di domenica mattina, per l’arrivo ci affidiamo al fatto che a Pasqua italiani, austriaci, slovacchi, cechi e polacchi stiano più o meno a tavola a mangiare con i parenti e gli amici. Google dice che occorrono 16 ore e 6 minuti, ma non dice se sono comprese o meno le pause per la pipì o per mangiare salsicce e cotoletta a colazione appena entrati in territorio polacco.

Ovvio che un viaggio del genere abbia bisogno di un’opportuna colonna sonora, un po’ per restare svegli, un po’ per superare le alpi innevate, un po’ per addormentarsi dolcemente sotto le luci dei distributori di benzina della mitteleuropa, mentre camionisti baffuti parlottano in lingue dimentiche di orrori sui quali occhi umani non hanno mai osato posare lo sguardo, e chiudere la sicura della macchina non è sempre una protezione sufficiente.

Qualcuno vuole dare qualche consiglio su cosa ascoltare durante il viaggio? vi chiedo solo di indicare qualche titolo, tenendo presente che non voglio addormentarmi, non voglio cose lamentose e che queste, più o meno, sono le cose registrate nell’ultimo anno da last.fm.

Se qualcuno avesse voglia di aggiungere ai suggerimenti anche i motivi per cui trova certe canzoni imprescindibili in un viaggio o vuole sprecare due righe per raccontare in quale viaggio una certa canzone l’ha accompagnato, si senta libero di farlo nei commenti. Anzi se mi manda la canzone in mail privata provvederò a pubblicare il tutto.

Una volta a Varsavia masterizzerò la compilation costruita con i consigli ricevuti e la invierò a tutti quelli che avranno contribuito. Se volete potete pubblicizzare la cosa e invitare amici per ricevere un cd gratuitamente a casa, l’importante è non farmi addormentare mentre vado a Varsavia.

(nella foto: il percorso in giro per mezz’Europa che farà il vostro)

Oct 25

Distinzioni

Ci sono tre cose che differenziano gli esseri umani dagli altri animali:

– scambiare idee
– leggere
– viaggiare

Leggere state leggendo, le vostre idee potete scrivermele come io ho scritto le mie, ora prendete 50 euro e andate in un posto che non avete mai visto.

Il libro del giorno è Livello 7 di Mordecai Roshwald, in edicola a 4,90 per la serie Urania Collezione, una distopia scritta come un diario, vale la pena di leggerlo e non lo dico io, ma lo Bertrand Russell.

P.s. sto pensando di mettere su una sezione “Vai da qualche parte con 50 euro e dillo a mucio.net” e lasciarla a disposizione di chi voglia raccontare un viaggio vicino o lontano fatto spendendo poco. Sto pensando anche di sponsorizzare l’iniziativa in qualche modo, tipo pagando una cena o rimborsandogli parte delle spese, potrebbe essere una cosa simpatica

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