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Archive for the ‘Straparlare’ Category

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Apr 20

20 aprile 2007

Questa è una di quelle giornate che viene via a poco, di quelle in cui ci metteresti delle ore a toglierti l’accappatoio di dosso, come se il cielo grigio che c’è fuori ce l’avessi dentro, di quelle per le quali “ciondolare” è la miglior parola che puoi trovare per descriverle, dalla televisione al computer, al letto, fingendo di voler scrivere, di voler leggere o studiare, che se fumassi ti fumeresti una sigaretta in mutande sul balcone per aggiungere grigio al grigio e la canzone di sottofondo può essere una sola, con un sacco di riferimenti che ti ricordano un po’ di cose, tra le quali anche perchè hai comprato la tua macchina.

Fortuna che dopo c’è “Get the picture” degli Smash Mouth, saltando la tre.

Ma alla fin fine è sempre il solito discorso, basta decidere. E poco dopo averlo fatto, con il succo di frutta in una mano e la fetta di pane ai cereali con il miele nell’altra squilla il telefono.

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Nov 01

Noi abbiamo bisogno di vita, sangue e morte

Visto che il tropico del cancro non va, lo metto qui: 

Noi abbiamo bisogno di vita, sangue e morte per scoprire davvero ciò che è importante, le persone che per noi contano e il gioco dei destini incrociati che di notte si risvegliano e si cambiano di posto.

E questo perchè non siamo in grado di guardare le cose se non siamo messi alle strette, quando siamo in un vicolo cieco o quando ormai il tempo è scaduto.

Sep 30

T9

Se il miei cellulari confondono ancora “scusa” con “paura”, un motivo ci sarà.

Sep 29

Io lo scrivo, tanto non succederà mai.

Io lo scrivo, tanto non succederà mai. Non succederà per tutta una serie di motivi che non sto qui ad elencare, quindi io lo scrivo e sarà come averlo mangiato davvero questo kebab sulla porta di un piccolo arabo affollato, riparati sotto la copertura esterna, mentre cadono le ultime gocce di un acquazzone che ha reso la strada uno specchio sfocato dove si riflettono solo le poche luci dei lampioni e di qualche macchina che ogni tanto passa correndo.

Hai una giacca bianca che alla luce che viene dall’interno del locale mi abbaglia e ridi, mentre mangi, e io sono felice, di stare lì, di mangiare con te, di ridere con te, che hai un po’ freddo, che saltelli da una gamba all’altra per non star ferma, che mi guardi e ti sembra una cosa buffa essere lì, a quell’ora, gli unici due italiani, e sì lo è, ma mi piace ancora di più per questo e penso che potrebbe finire tutto così, che sarebbe un finale adatto per questo universo, iniziato con un’esplosione, finire con un paio di risate, sporche si salsa allo yogurt.

Sep 11

Autostima in crescita

Andare ad una festa è fare colpo su delle ragazze da sempre una botta di autostima non da poco, se poi la festa è a casa tua e ti invitano in una stanza buia, allora per la settimana successiva e anche più si potrà anche camminare a mezzo metro da terra guardando gli altri uomini dal alto verso il basso sentendosi a metà tra Johnny Depp e Brad Pitt anche se in realtà si è a metà tra Danny De Vito e Steve Buscemi…

Prima che mi iniziate a chiedere dettagli vi dirò che:

– la festa era il compleanno di mia nipote che faceva un anno;
– le tre ragazze avevano la mia età… in tre;
– nella stanza buia il gioco era spaventarmi e prendermi in giro, grazie a “la poltrona parlante” e “il serpente bianco dagli occhi azzurri”;
– posso comunque guardare gli altri dall’alto in basso visto che ci ho fatto l’abitudine.

Altre informazioni utili e un po’ meno raccattate quella sera:

– mio cugino fa il servizio civile aiutando un poeta;
– le mie cugine mi prendono continuamente in giro;
– mio zio dice che qualche volta mi ha visto in giro la sera e che non mi offre da bere perchè non gli conviene;
– a conferma di mio zio, all’easy riders mi fanno lo sconto sulla guinness, all’Antica Birreria Nino mi fa provare roba nuova, al Clipper il barman sa che sto per chiedergli una capirissima appena mi vede… ehm… forse mio zio ha ragione.

Per la curiosità di qualcuno il soprannome datomi sabato sera da una delle bambine è stato “Checchino” e chi aggiunge qualcosa è davvero uno, parole sue, “sbaccala!”

Ps la mia consulente mi ha detto che sto diventando buono, la cosa è preoccupante.

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