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Posts Tagged ‘ristorante’

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Jun 23

Cena fuori

Se tu vuoi andare a mangiare in un posto, dove già siete stati altre volte, con piacere di entrambi, se non lo proponi tu, dopo aver valutato tutte le possibilità offerte dalla città in cui vivi (indiano, giapponese, cinese, vietnamita, balcanico, georgiano, bulgano, sì pure il bulgaro c’è qui, messicano, portoghese, ne dimentico qualcuno, oltre che naturalmente l’italiano), allora lo proporrà lei.

Quindi l’obiettivo sarà raggiunto.

(Questo post rientra nei diritti di sopportazione del partner stabilito dalla convenzione di Ginevra, diritti maturati convivendo con qualcuna che è sotto stress da esame.)

Feb 16

Integrazione culturale

Mamma milanese al figlio:

E quando esci dal ristorante giapponese devi dire “Sayonara”

Nov 13

Come hai visto alla fine sono andato di nuovo

Cara Viola,

come hai visto alla fine sono andato di nuovo e come avevi detto tu non per un viaggio. Quando siamo partiti da Stoccolma mio fratello ha pensato bene di intraversarsi su un passaggio ferroviario. Il fondo stradale era sporco e la moto ha deciso di andarsene per i fatti suoi, io sono volato via e sono atterrato sullo zaino, Fabio è finito con il braccio sotto al manubrio e per una settimane in un ospedale svedese.

Lo sai come sono fatto, stare qui in giro per una settimana mi ha fatto venire voglia di restarci per un po’. Credo che tornerò a primavera, per ora mi godo le giornate che si accorciano sempre di più.

La Svezia è fredda in questo periodo, ma credo di aver bisogno di restare qui in letargo per un po’, mi dedicherò a cose mie, magari scriverò un libro di storie per bambini nati sotto zero, e ci vuol poco, qui già a fine ottobre a volte di notte la temperatura va sotto lo zero, e il freddo d’inverno mozza il fiato. Quando sarà così mi chiuderò in qualche sauna.

Per ora sto cercando un lavoro che posso fare senza grossi problemi, sono arrivato qui senza curriculum come un turista faidaté di una volta, ma con i soldi previsti per il viaggio ho preso una stanza in un paesino vicino Stoccolma. Stasera vado in qualche ristorante italiano a vedere se cercano camerieri, altrimenti proverò con quello mongolo dove lavora il mio coinquilino, pagano poco e vivrò usando i miei risparmi, ma dovrei arrivare al disgelo.

Mentre lo scrivo rido, ma ancora non so come sarà quando fuori ci saranno meno venti gradi, quando ci sarà la neve ovunque, quando il sole lo vedrò solo per un paio d’ore, quando mio fratello partirà e sarò di nuovo solo, lontano e perso. Sono stato all’Ikea, ovviamente, e ho visto i bambini in gabbia persi tra le palline. Ho scelto solo una gabbia un po’ più grande.

Questa lettera te la darà Fabio quando andrai a trovarlo, spero che ci andrai prima di Natale, io all’epoca probabilmente mi sarò già costruito il mio igloo e vivrò di pesca e pellicce.

Tieniti al caldo.

Mucio

Aug 27

Dziki ryż

Dziki ryż

L’altroieri volevamo andare al ristorante georgiano che c’è qui a Varsavia, non è un vero e proprio ristorante, in Italia sarebbe una rosticceria con dei tavolini per sedersi, peccato che alle otto di sera chiudesse, così abbiamo ripiegato per l’asiatico qualche vetrina più in là.

Prima di proseguire un piccola nota, non è che io volessi andare al georgiano per portare solidarietà ai connazionali di Stalin (che, per chi non lo sapesse, era georgiano e non russo), ma solo perché questo fine settimana traslochiamo e, prima di andar via, volevamo provare alcuni locali della zona visto che sono vicini. A breve andremo a prendere un kebab e, forse, al ristorante all’angolo.

Il posto non era male, in stile un po’ giapponese, un po’ minimalista, con pareti rivestite di fogli di quotidiani giapponesi e qualche pagina strappata di qualche manga, lampade di carta appese un po’ in giro e qualche altro tocco che non ricordo. La cucina è indiana, thailandese e cinese, di giapponese mi è sembrato ci fossero solo le pareti, ma, visto che mi è piaciuto, magari la prossima volta controllo meglio.

Cosa abbiamo mangiato, presto detto, Ola che aveva mangiato qualcosa dopo il lavoro ha preso una cosa strana, praticamente le hanno portato una ciotola di metallo con dentro del formaggio ricoperto da una crema di spinaci, inavvicinabile per me, il nome non chiedetemelo o era thailandese o era polacco, non avrei potuto ricordarlo nemmeno scrivendomelo.

Io invece ho mangiato del maiale al caramello, che mi è piaciuto molto, la porzione che sembrava minimal, invece si è rivelata abbondante, quando il tutto sembrava troppo dolce lo si poteva stemperare con lo zenzero che era a condimento del piatto. Con l’aiuto di una ciotola di riso ho finito tutto il caramello e sinceramente ne avevo bisogno.

Il vino, sudamericano per lo più ma non solo, non è affatto male per essere in Polonia, il caffè è Vergnano, la sambuca Molinari, questo per dire che il posto non è propriamente l’ultimo dei bar mleczny e che i prezzi sono un po’ più alti di una pierogeria, con meno cento złoty (trenta euro) ve la cavate.


ul. Puławska 24B,
Warsaw,
02-515,

My rating: 4.0 stars
****

Jul 29

Cento milioni di anni fa

Cento milioni di anni fa quando la terra era ancora giovane, piccoli esseri dalla forma insignificante inseguivano il formaggio che giungeva da lontano. Figli di un male necessario si trovarono costretti a combattere per la sopravvivenza della specie. Errare è umano, che se fosse facile, quando gli uomini ancora non c’erano e gli errori, quella specie di sbagli con più erre, si distinguevano gli uni dagli altri dall’odore acre e incessante di sugo di sugna arrostita. Tempo dopo finì tutto nel bidone della spazzatura sul retro di un ristorante di poco conto.

Mucio

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