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Posts Tagged ‘lavoro’

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Feb 05

Training on the job

– Che è ‘sta faccia?
– Mio figlio, quello stronzo, l’hanno bocciato di nuovo.
– E mo che pensi di fare?
– E che devo fare? mi sa che devo fargli vedere come lavoro.
– Ah, domani andiamo a disinfestare una scuola, potrebbe piacergli.
– Veramente pensavo solo di mettergli del veleno nel letto.

(i protagonisti sono gli stessi di Topi)

Oct 28

Appunti dall’esilio

Sembra stupido che uno si possa sentire in esilio nella sua nazione ma tant’è.

Stamattina anche lo speaker della metro rossa era incazzato, arrivati a Bisceglie se ne è uscito un “Capolinea, scendere dal treno” schifatissimo. Come se tutti quelli che erano sul treno, fossero arrivati a Biscegli con l’unico obiettivo di restare sul suo treno più a lungo possibile.

Che poi cosa ti incazzi? perché sei scocciato? hai un lavoro, porti a casa dei soldi, certo non è il lavoro più bello del mondo, va bene, allora studia, prenditi una laurea, io mi sono laureato lavorando, puoi farlo anche tu. Non scaricare la tua frustrazione su di noi che stiamo andando a lavorare. E non hai nemmeno la scusa che sei stanco, perché non hai fatto il turno di notte, la metro apre alle sei e mezza e alle nove tu hai lavorato due ore e mezza. Se io sono scocciato dopo due ore e mezza di lavoro il mio capo mi fa un cazziatone che me lo ricordo. Quindi sorridi.

Nei treni della metro di Milano in alto ci sono gli spazi pubblicitari, ma molti sono vuoti, altri hanno pubblicità di centri estetici o negozietti improbabili, ad esempio la catena dei riparatori di zainetti. A me quegli spazi vuoti e le pubblicità un po’ squallide mettono addosso un’aria di tristezza e di declino.

Nelle stazioni della metro invece ci sono le pubblicità, che strano però fare il confronto con le pubblicità a Varsavia, lì in ogni stazione della metro, si vedono dalle due alle quattro pubblicità di libri, una volta ne ho viste quattro. A Milano ne ho vista una, anzi no, mi sono sbagliato era la serie televisiva tratta da Romanzo Criminale.

Fuori dalla metro, alla fermata degli autobus, personaggio. Camicia bianca, cravatta nera, maglioncino sottile con scollo a V, che lasciava scoperti i polsini della camicia, chiusi, pantalone, jeans strappato blue, a vita bassa, che lasciava intravedere un filo di camicia tra maglioncino e cintura, nera non troppo larga, fibietta d’oro, scarpe da ginnastica bianche, candide, occhiale a goccia, capello corto con pinna centrale.

L’impressione è che siamo sull’orlo di un baratro, anzi che stiamo precipitando in un buco nero. Certo, stiamo precipitando, ma vuoi mettere come sto bello coi miei Ray-Ban?

Nota personale. Mi è stata fatta una proposta, non me la sono sentita di prenderla in considerazione.

Sep 23

Seconda settimana di corso

vespa

Metto la foto di una vespa parcheggiata non lontano dall’ufficio per non rimettere di nuovo un computer smorto, tanto alla fin fine la schermata mostrata sarebbe stata poco diversa. Questa settimana ho prenotato per Barcellona e sono stato presentato ai colleghi.

Più che prenotare in realtà ho semplicemente compilato un modulo sulla intranet aziendale, poi qualcuna delle ragazze delle risorse umane mi prenoterà il volo, quando avrò finito e passato questo corso, e dirà all’Hilton di Barcellona che anche per il nuovo consulente italiano assunto a Varsavia servono lenzuola pulite e asciugamani profumati per quando uscirà dalla piscina.

Ma non sono tutte rose e fiori, non avrò una singola, ma dovrò dividere la camera con qualcuno e dovevo sceglierlo nel modulo online. Non conoscendo quasi nessuno in azienda e non avendoci comunque confidenza, ho fatto a modo mio, mi sono aperto la lista e ho cercato tra i colleghi quelli con i nomi più belli.

Ho una collega che si chiama Mamta, credo che sia un nome femminile, ma anche se fosse maschile dev’essere fantastico lo stesso: “Ciao Mamta tutto bene?”, “Capo ti ha cercato Mamta”, “Chi è stato? E’ stata Mamta!” I colleghi italiani del corso mi hanno chiesto come mai non ho scelto Mamta, gli ho detto che, oltre perché gli sarei scoppiato a ridere in faccia, era anche per una questione di rispetto, ancora ancora fosse stata soreta.

Così ho ripiegato su un collega che si chiama Jesus, così la mattina posso dirgli “Svegliati Gesù che i discepoli ti aspettano” oppure la sera possiamo andare a mangiare pesce senza problemi per la nota spese. Spero tanto che Gesù non si faccia pregare o che non faccia il Giuda.

Per quanto riguarda l’essere presentato ai colleghi, il mio team leader che sta a Barcellona ha scritto queste due righe, dopo aver letto il mio curriculum:

Francesco has graduated from Università degli Studi di Salerno (Master degree). Francesco has also 7 years of work experience in various companies – as data warehouse analyst, developer, PL/SQL and Oracle forms developer. He also had episode with checking of Italian translations of video games.

Devo dire che ha il dono della sitesi, ma soprattutto mi pare strano che ci sia gente che mi prende sul serio, ancora più strano mi sembra il fatto che io certe cose le sappia fare davvero o quasi.

Intanto ho fatto anche la prima riunione in azienda, con una ragazza che raccontava ai colleghi il progetto sul quale stava lavorando in Svizzera. Nemmeno si è presentata che sono arrivate le pizze, polacche ma tant’è, poi molti la interrompevano, si sfottevano, facevano battutine. E dire che quando lavoravo nell’azienda di videogiochi i colleghi polacchi erano per lo più silenti e immobili. Chi li capisce.

Finisco di corsa questo post e vado a letto, sono in ritardo con la tabella di marcia, ormai è finita anche la terza settimana di corso. Comunque il secondo esame l’ho passato di nuovo con 94, giusto a conferma.

Jul 08

You may be interrupting

Oggi volevo scrivere delle cose, però devo lavorare, non è come pensate voi che sto tutto il tempo a giocare ai videogiochi, sto facendo anche altre cose.

Ne approfitto per dire che sto pensando di mettere su una rubrica di risposte ai commenti dei post vecchi che nessuno guarda più: il preferito dagli utenti sembra essere quello del terrone che corre sul treno, il mio preferito quello della rivista dei koala.

Inoltre faccio un annuncio per chi volesse partecipare ad una pseudocosa in pseudo podcast. Occorre avere Skype, un accento salernitano, campano o facilmente riconoscibile, si praticamente tutti quelli che hanno Skype e un microfono.

Se riesco comunque faccio qualcosa.

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