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Archive for the ‘Blog’ Category

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Nov 24

Ma che bella città di merda, informazioni turistiche

Ieri sono andato alla Triennale per la prima volta e un po’ me ne vergognavo di non esserci mai stato, anche perché quando abitavo a Milano (anni 2002 e 2003) per un annetto ho lavorato proprio in Piazzale Cadorna e ogni giorno, due volte la giorno, leggevo Triennale nella stazione della metro e sempre pensavo “quasi quasi in pausa pranzo o dopo il lavoro ci faccio un salto”, perché per me la Triennale era proprio in Piazzale Cadorna o lì dietro. Mi sbagliavo.

Ieri arriviamo a Cadorna, seguiamo le indicazioni Triennale nella metro e… basta. Nessuna delle rampe di scale che portano fuori ha scritto accanto Triennale, le indicazioni per il museo finiscono a metà stazione della metro prima di arrivare ad un’uscita. Da lì dovevo capire che non sarebbe stato facile.

Domenica pomeriggio, Milano, stazione ferrovie Nord di Cadorna, il fatto che non sia segnalato un ufficio informazioni, anche solo delle ferrovie Nord pare sia una cosa normale, il fatto che non ci sia qualche punto assistenza per i turisti, che a Cadorna arrivano direttamente dall’aeroporto di Malpensa, pare sia dovuto al fatto che Milano non sia una città turistica, il fatto che in Piazzale Cadorna non ci sia uno straccio di cartello, indicazione, scritta a pennarello, sputo catarroso che indichi dove sia la Triennale è semplicemente perché il primo museo italiano di design non è una cosa che una città ricca come Milano dovrebbe segnalare.

Proviamo a chiedere alla biglietteria della stazione dove può essere questa Triennale, com’è ovvio che sia, dopo uno scambio di sguardi smarriti, ci dicono di andare a chiedere all’ufficio informazioni di fronte al primo binario. Non so se conoscete la stazione di Cadorna, ma di fronte al primo binario, raggiungibile se funzionassero i tornelli solo dopo aver timbrato il biglietto cosa che ovviamente non è, c’è solo il deposito bagagli e un bar. Ci viene da pensare che alla biglietteria intendessero l’ufficio dove si fanno i biglietti per Malpensa, dove effettivamente c’è un ufficio informazioni, peccato che sia, e lo dico per esperienza, l’ufficio informazioni del Malpensa Express e peccato che sia chiuso.

Così ci facciamo il giro della stazione cercando di capire dove può essere la triennale, sempre divisi tra il chiedere informazioni a qualcuno, Ola, e il “dai vediamo di qui, lo so che è qui vicino”, io. Nel frattempo ci prendiamo qualcosa da Chocolat, sconsigliata la cioccolata calda, mia, consigliato il gelato al cioccolato all’arancia, di Ola, l’altro gusto del gelato è un non pervenuto che sapeva di poco.

Ci arrendiamo e torniamo sottoterra per guardare la cartina della città che è presente nella metro (praticamente a Milano è l’ATM a fornire l’unico supporto al turista), Ola ricordava l’indirizzo, via Alemagna, così troviamo un fantomatico Pal. dell’Arte, proviamo? proviamo. E alla fine troviamo.

Come si arriva alla triennale? arrivati a Cadorna, prendere via Paleocapa che poi diventa viale Alemagna. Sono circa seicento metri a piedi, per farvi capire l’ingresso principale del castello sforzesco è a cinquecento metri, però la stazione della metro mica l’hanno chiamata Cadorna – Castello.

Sono sempre più stupito di come questo paese si svaluti.

La mostra poi era bella e avrei voluto che fosse più grande, che ci fossero state più cose da vedere o da leggere, ma questo mi capita spesso quando visito una mostra che mi piace. Peccato però che in Italia nel 2008 in una mostra di oggetti, molti dei quali ancora in produzione, si debba essere richiamati perché tocchi una caffettiera Bialetti da due tazze o non puoi provare cosa vuol dire sedersi su una Up5. Questo è davvero frustrante, invece la puzza nei bagni faceva proprio schifo.

Chiudiamo con un’ultima nota negativa, esiste un sito del Design Museum, la mostra attuale basata sulla collezione permanente della Triennale e anche il motivo principale per il quale siamo andati. Dei diciotto link in alto solo nove sono attivi, gli altri rimandano alla triste scritta “sezione costruzione”, cosa che se già è sciatta in un sito personale, in un sito istituzionale è davvero deprimente.

Nov 20

Inferno di Gianfranco Marziano

Volevo scrivere di Inferno il nuovo libro del Marziano, ma non è il momento, quindi scrivo un po’ di appunti sparsi e comunque sono cento pagine per 8,90 euro che potreste anche spendere.

Ora sapeva cosa gli sarebbe accaduto: l’avrebbero isolato, diffamato, sputtanato, tutto tranne che invidiato, perché anche le ultime merde della società avevano intimamente compreso che chi lavora oggi è un sfigato.

Dei trentenni in avanzato stato di decomposizione, ignavi della vita, sono i protagonisti di questo libro, personaggi che mi sono cari perché ho diversi amici in questa condizione. Persone che si sono lasciate vivere, che a trent’anni ancora credono che sapere tutto di un disegnatore di fumetti sia meglio che cercarsi un lavoro, o che andare a sentire una tribute band locale sia una cosa incredibile, gente che vuole fare il critico, lo scrittore, il musicista, il giornalista o qualcosa che sta marcendo nella loro testa.

I primi capitoli sono più asciutti e affilati e, a mio parere, i più riusciti, poi un po’ alla volta il Marziano ricomincia a prendere per il culo i suoi personaggi, ricorrendo come spesso fa nei suoi testi all’iperbole e al paradosso, costringendoli a vivere situazioni grottesche dalle quali non potranno uscire se non con le ossa rotte. I personaggi dei ventenni ricchi sono quelli venuti peggio, fin troppo di plastica e irreali, forse perché non sono sotto l’occhio dell’autore ogni giorno, ma frutto di stereotipi da televisione pomeridiana. Altri come Giacomo, Marisa, Claudio sono tragicamente riconoscibili tra persone che conosco o che ho conosciuto, gli altri probabilmente li riconoscerà qualcun’altro.

Fortunatamente l’introduzione di questo libro è solo di due pagine.

Se vi piace il Marziano compratelo, se avete nove euro di troppo e il fegato messo male compratelo, se volete una lettura divertente compratelo, se siete come quelli del libro sparatevi, anche perché non lo capireste.

Nov 17

Cara ti amo

Sabato sera sono uscito a cena con un amico che non vedevo da un sacco di tempo, gli ho portato una stecca di Lucky Strike, che mi ha ripagato della pizza, poi ho visto altri amici che non vedevo da un po’, dalla decina di mesi alla decina di anni, poi ho fatto uno scambio di biscotti e non mi è andata male.

Ma tutto questo non c’entra nulla con il video.

Nov 14

Dichiarazione

Alle due ho il treno per Salerno, Alta Velocità, ma intanto salvo ritardi saranno pur sempre sette ore. Arrivo previsto ore ventuno. Insomma un sacco di tempo libero.

Quindi dichiaro che sul treno, quaderno alla mano, mi impegnerò a scrivere cento microscopici racconti.

Se arrivo a cento li metto insieme e li mando a qualche editore, se non arrivo a cento li posto sul blog così per un po’ di tempo non devo scrivere nulla.

Non è facile, gli scogli maggiori sono il sonno, gente fastidiosa accanto e perdere il treno.

Tra l’altro oggi sto così bene che sto pensando di lasciare il computer a casa per tutto il fine settimana.

Nov 14

L’orso Jeff contro i soliti noti

jefflorso.jpg

Piccata presa di posizione dell’orso che da anni vive nello zoo di Pittsbourgh alle rimostranze della chiesa cattolica sulla sentenza della corte di cassazione che autorizza la morte di Eluana Englaro.

E’ davvero imbarazzante il modo in cui certa gente pontifichi sulle disgrazie altrui.

Jeff l’orso

(nella foto: Jeff l’orso contrariato dalle ultime vicende)

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