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Archive for the ‘Straparlare’ Category

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Feb 28

Per ogni uomo al mondo ci sono sette donne

Io spero che me ne tocchino ancora sette:

– la prima la voglio morbida e coccolosa, di quelle da trattare con dolcezza perchè sono o sembrano più piccole di te, da starci abbracciato come quando eri più piccolo e il sesso era qualcosa che non esisteva come la conosci ora

– la seconda la voglio da impazzirci dietro, da fare le cose pazze, da correre qui e lì, da farlo in pubblico, da esserci felice, da starci sotto la pioggia con l’impermeabile messo come tetto

– la terza la voglio terribile, di quelle che potresti amare per tutta la vita, coi capelli ricci rossi, con i guanti lunghi, arrabbiata, ma qualcosa mi dice che durerà poco

– la quarta la voglio mentre sto ancora con la terza, per sfuggire, per riscoprire che in due si può stare bene e che da qualche parte mi so ancora divertire e ridere, brutta stronza della numero tre, meno male che c’è la quattro, ma poi mi lascia ma restiamo amici e stiamo bene entrambi, io di più

– la quinta la voglio tranquilla, un po’ fredda, quasi fosse un rapporto professionale, un po’ asettico, adulto, vite separate, case separate e quando ci sarà da discutere sul vivere insieme si glisserà sull’argomento, andrà a lavorare all’estero, finisce così

– la sesta la voglio piccola e tenera, con qualche timidezza di troppo, insicura e dalla lacrima facile, anche dopo il sesso, terribile la prima volta, mi scappa da ridere, capelli corti neri, ma non da starci insieme una vita, no, non credo proprio

– la settima la voglio perfetta e non so descriverla perchè non so com’è, non mi faccio finte illusioni, ma se arrivasse per prima le altre sei le scarterei senza problemi, anzi

– l’ottava la voglio bellissima, con i capelli e gli occhi come i miei, con la mia testa e con un papà vicino, avrà la pelle chiara e la lingua lunga, si scoccerà in fretta perchè la faranno annoiare, avrà dei vestiti lunghi e berrà il the con le sue bambole, non devo viziarla ma le comprerei tutto quello che mi chiede.


Technorati Tags: donne, sette, 7, sette donne, per ogni uomo ci sono sette donne
Feb 19

Stasera a tutti.

Che sono quelle notti che torni a casa, che non hai combinato niente, che i tuoi amici hanno più sonno di te, che tu vuoi stare sveglio, che ti sei innamorato e snamorato varie volte durante la serata, che la tipa al bancone la chiami mamma anche se ha 3 anni meno di te, che le mandi un bacio e lo sai che la gente non lo fa, che lei ci rimane e ride senza sapere cos’altro fare, che ti innamori di una che assomiglia troppo alla migliore amica della tua ex, però nera invece che bionda oppure castana invece che nera, che ci avresti provato anche quando eravate fidanzati, che era buffa, ma poi non è vero, che adesso sei single e scopare è bello e sentirsi innamorati forse ti piace anche di più, che hai messo la buona parola, che poi lei ti dice che il tuo amico deve parlare direttamente e non per interposta persona, intermediari dice lei, che il tuo amico dice che ti vuole picchiare, che forse avrebbe ragione, che poi tutto quello che vuoi, ma lui alla fine la storia se la fa, che poi all’amico che va a dormire a casa sua gli dice tieni le chiavi, poi ci sentiamo, che poi si vede, che gli altri hanno sonno, che poi l’altro ti ha chiesto ma quello è un trans e tu dici 60-70% e un altro amico dice borderline e allora gli dici di non fare, che poi lui ti dice mi sono avvicinato ho sentito la voce non è trans, e l’altro amico si è operato anche alle corde vocali, che vai nei bagni e incontri gente di bolzano, provincia di napoli o di potenza, che più meridionali che a Milano, che allo Shangai stasera non li avevi mai visti, che il pittore ha fatto tre disegni, che al primo era in palla e tu gli hai detto fallo direttamente con il pennarello e non a matita prima, che il disegno così gli viene e ne fa altri due, che tu il tuo lavoro lo sai fare, che la gente la sai motivare, gli sai stare con il fiato sul collo, che gli sai dare i consigli giusti, che sei un grande e ti cuoci da solo nel tuo brodo, che domani fai il brunch irlandese con Sergio, che tu a quella la tieni in mente, che tu le tette le senti a istinto, che entri noti una e non te lo spieghi, che boh perchè ti piace non lo sai, una macchina da riconoscimento genetica, che poi ripassi e sta sempre con le mani avanti, con gli avambracci serrati, che le tette non le fa vedere, allora sei curioso, vuoi sapere se sei convinto tu o puoi sbagliare, che sincero o una quarta o più su, che non ti sbagli, mi dispiace, che ti sbagli se alle ragazze glielo dici qual’è il tuo punto debole, ma va bene perchè vuoi stare bene, farti due risate eppoi ti innamori, della barista mamma, dell’amica della tua ex che non è l’amica della tua ex e allora puoi farlo, che tanto la tua ex non lo legge il tuo blog, non lo leggeva nemmeno quando stavate insieme e quando lo faceva si incazzava, per stronzate e che c’erano anche cose più gravi per le quali incazzarsi, ma lei non le vedeva e vedeva le puttanate e tu lo sai che poi alla fin fine ti piace scrivere di minchiate, puttanate e apparire e che non ci vuoi rinunciare, animale da palcoscenico, che la prossima lo saprà o si se lo saprà, che ti stanno sul cazzo quelle stanche il sabato sera, che ti stanno sul cazzo tutte, che ti stanno sul cazzo i tuoi amici che fanno minchiate, che senza una loro stabilità si fanno trascinare da persone più instabili di loro, che gli dici una scopata è una scopata e finisce lì e lo sai che per loro non è così, che alle due e mezza quando al terzo cocktail a stomaco vuoto, solo rum ovviamente, gli dici giorno di andrea pazienza, mica cazzi, ma il cell non prende e non gli arriva, ma lo saprà certo che lo saprà e tu li spingi sull’orlo del baratro, per farli stare peggio, che bisogna decidere da soli di tirarsi su dalla merda, che non puoi fare il lavoro per loro, che gli mostri come può essere, tre disegni in una sera, e come anche può essere, giorno di andrea pazienza, e allora scegli tu, se crescere o rimanere bambino e farti in culo, però io non sono d’accordo, perchè i soldi che ti deve erano dei tuoi e per me è come mettere merda in faccia ai tuoi genitori, l’hai fatto e ti perdonano, lo stai continuando a fare e ti perdoneranno perchè sono i tuoi genitori, ma io no, io te lo posso dire e te lo dico, fatti in culo, stronzo, stai facendo delle stronzate e lo sai anche tu, o ti indurisci o te lo fai mettere a quel posto, da gente che, magari non per male, ma vive così, campa così che si ritrova sempre più sola man mano che gli altri capiscono e crescono e tu no, non lo capisci, beh capiscilo in fretta, perchè di gente con l’istinto della crocerossina ne abbiamo abbastanza, ho una nipote di cinque mesi, quasi e mezzo, per lo stesso motivo, tu non hai idea di come si possa stare male per una cosa del genere, come si può essere lacerati per una cosa bella, che scopri che a cinque mesi può provare vergogna e nascondersi da te quando ride, perchè fino a ventiquattro ore prima piangeva e poi ora ride, per una cosa bella che è brutta, che è terribile, perchè non ha un futuro sereno se tua sorella non decide di crescere, di mandare a fanculo gli istinti da crocerossina, che la gente che a trentanni non è cresciuta è meglio lasciarla perdere o lasciarla a Muccino con i suoi film di merda sui trentenni falliti, io non voglio fallire e voglio fottermi tutto e tutti, io ho deciso questa cosa, voglio stare bene e vaffanculo a tutti, che poi la sera prima sei nel letto e la sera dopo non ci sei va bene, ma a che serve? sei in grado di distinguere, ma vaffanculo tu, il tuo affezionamento, ma che è un cane? e tutto il resto, io mi ero innamorato, io avevo la servitrice di cocktail che mi faceva divertire, che mi trattava male e facevo le facce sceme io, che reggo l’alcol anche troppo, che straparlo ma non arrivo a stare male, che me la prenderei con il mondo, che mi chiaverei chiunque, che forse per come sto un’erezione è qualcosa di impegnativo, che l’alcol a me mi sveglia, ma il signore del piano di sotto forse lo addormenta, che tutto può succedere, ma sto qui e scrivo stronzate, forse bene, forse male, se arrivate in fondo, 9 su 10 avete saltato il mezzo, peccato, potevate sapere qualcosa di me che non scrivo sempre, forse non vi interessa e fate pure bene, sono noioso, conosco delle ricette buonissime, non è vero, ma conosco dove mangiare, se ne conoscete così anche voi, vengo dove mi invitare, credo di essere innamorato, ma lei non lo sa eppoi è piccola, e per evitare equivoci ha la pelle chiara, e io sono una capa di cazzo e comunque non ci farei niente e se volete una colonna sonora del pezzo prendere sultans of swing dei dire straits, che mi ricordano un matrimonio, che sto bene con quel cd, che grazie a loro due, agli sposi, che penso di amarli, come quando vuoi troppo bene a qualcuno, che ci sono un sacco di persone così, che però attenti che una scopata non si nega a nessuna, però vi voglio a tutti un gran bene che sono quasi le 4 AM come dicono le sveglie americane, ma chi cazzo se ne fotte e fatto trenta facciamo trentuno: 31.

Feb 13

Finali

Dopo aver visto l’ultima eclissi, su rete quattro stasera, posso ben dire che le mie storielle tristi sono allegre e finalmente forse ho capito come si scrive un finale.

Feb 08

L\’arte della lamentela cioè lamentarsi di chi si lamenta

Uno dei modi più antichi del mondo di fare satira è lamentarsi. Il bacino del mediterraneo ha sviluppato fior di popoli che hanno fatto della lamentela il loro cavallo di battaglia. La parola satira deriva da una parola latina (satura) che significava qualcosa tipo “focaccetta che non sa di niente ma che se la riempi di roba da mangiare acquisisce un senso più compiuto”.

Infatti chi fa satira di solito ha la pancia piena, se sei magro non fai ridere, se hai fame non vuoi far ridere, vuoi mangiare. Questo ci spiega anche perchè la risata è grassa (e la tosse secca) e perchè i posti dove si ride di più sono quelli con la cucina migliore. A parte se cucino io, perchè lì c’è da ridere per non piangere.

Ma torniamo alla lamentela e ai suoi popoli, sicuramente gli ebrei sono uno dei popoli che, tradizionalmente, più si lamenta sulla faccia della terra. Certo con i nazisti si sarebbe lamentato chiunque, ma la storia della lamentela ebraica è molto antica, al punto che la bibbia è una raccolta di sfighe che raggiunge l’apoteosi quando gli ebrei si accorgono che la terra promessa era la Palestina. Ora, se conoscete un minimo di storia e geografia, ricorderete che all’epoca da un lato c’era l’Egitto e la fertile valle del Nilo e dall’altro la Mesopotamia con non uno, ma due fiumi. Gli ebrei stavano in mezzo, sì, avevano un fiume e un laghetto, il Giordano, ma sinceramente anche il sabato sera di gente se ne vedeva poca.

Gli unici che abitavano in un posto più desertico del loro erano gli arabi, che però erano meno inclini a lamentarsi e quando si accorsero che “ok le sabbiature, però ogni tanto cambiare fa bene” conquistarono mezzo mediterraneo.

L’altro popolo che ha fatto della lamentela un vanto sono gli italiani o meglio gli italiani meridionali, ma tutti sanno che l’italiano è sempre meridionale, all’estero l’italiano è quello che è il napoletano per gli altri italiani. D’altra parte spaghetti, pizza, mandolino, non sono mica a Milano o a Torino? anzi quando si vuole parlare di cose brutte dell’Italia si parla della Fiat o di Berlusconi, non certo cose meridionali. Si potrebbe obbiettare che la mafia è una cosa meridionale, sicuro, però ormai dopo i film di Hollywood, probabilmente è stata sdoganata nel mondo come qualcosa di universale e apolide, come il MacDonald e il karaoke. Figurarsi che al parlamento europero Borghezio viene sempre chiamato dai deputati del Lussemburgo con una parola che ora non ricordo, e che Borghezio crede significhi “amicone”, ma che in lussemburghese significa più o meno “terrone di merda”.

Come mai i meridionali non siano caduti vittima delle mire di Hitler è semplice, il meridionale, per quanto attaccato alla famiglia, è quasi sempre un cane sciolto. Questo ha due vantaggi, primo chi lo incontra pensa che da solo non può fare male e, spesso si sbaglia, secondo poichè è attaccato alla sua famiglia non può essere una cattiva persona, e dipende dalla famiglia. Poi ogni tanto canticchia, fischietta, ti fa assaggiare della roba da mangiare fatta in casa o delle sue parti, è di compagnia quando si beve, insomma è un po’ fastidioso, ma fa anche qualcosa di buono. Gli ebrei o i rom non è che hanno fatto molto per rendersi simpatici, cioè volerti lavare per forza i vetri o non partecipare a gare a birra e salsiccia non è il massimo il sabato sera.

Negli ultimi anni invece sta nascendo una nuova tecnologica popolazione che vuole fare della lamentela un vanto, sono quelli che quotidianamente aggiornano i loro blog. Le tematiche dei loro piagnistei sono le più varie, c’è chi si lamenta dei propri genitori, fidanzato/a, amici, amiche, chi si lamenta della politica, amministrazione, guerra, chi del capoufficio, segretaria, compagno di banco, vicino di casa, fruttivendolo, idraulico, chi di uno scrittore/musicista/attore, chi di due, chi di tutti, chi sceglie il suicidio, chi sceglie di continuare a lamentarsi, chi rompe i coglioni ad ogni più sospinto e chi rompe i coglioni è basta.

Il problema fondamentale è che tutta questa gente spesso è convinta di scrivere bene e, soprattutto, di scrivere cose divertenti. Tolti i ragazzini fino ai 17-18 anni che si lamentano e basta, senza velleità satiriche, ma ci saranno indubbiamente eccezioni. Tutti i maggiorenni, dai 18 ai 90 anni, si atteggiano a uomini o donne vissute, cinici e sarcastici quanto basta, e hanno, per grazia divina, il diritto/dovere di commentare il fatto del giorno, sia esso pubblico o privato, con una battut a salace o una parolina accuminata. E poi ci si lamentava dei latifondi.

Novelli Orazio del web danno ogni giorno prova che battere le dita su una tastiera non significa saper scrivere e che leggere le lamentele di qualcuno è noioso e basta, non divertente. Il problema è proprio come fargli capire queste cose: scartata l’ipotesi violenta, ma solo perchè sarebbe troppo lunga andarli a cercare casa per casa e ormai Sharon è andato, anche se in Cisgiordania aveva fatto un lavoro davvero giudizioso, l’ipotesi teoricamente più semplice sarebbe quella di lasciare un commento ai loro scritti, quando la cosa è possibile, o al più un’email.

Le loro reazioni, a questo punto, possono essere due: “Grazie per il tuo commento e la tua critica cercherò di migliorare”, tradotto “Non capisci un cazzo di niente, però non ti mando a fanculo perchè con i coglioni come te non mi abbasso nemmeno per vedere cosa ho pestato, tanto so che è merda”, oppure “Non capisci un cazzo di niente, però non ti mando a fanculo perchè con i coglioni come te non mi abbasso nemmeno per vedere cosa ho pestato, tanto so che è merda”.

I più furbi indubbiamente potrebbero essere quelli di sinistra che si lamentano della sinistra o quelli di destra che si lamentano della destra, così cercano di raccogliere un pubblico trasversale ai due schieramenti politici; potrebbero, perchè se fossero in politica potrebbero passare da una parte all’altra come Sgarbi, purtroppo però non hanno voti ma solo dei punteggi su un counter che gli sembra sempre troppo fermo. Più fessi di questi solo quelli di centro che si lamentano del centro e nessuno ha ancora capito cosa vogliano.

Poi ci sono quelli che si lamentano di cose vecchie e quelli, i peggiori, che si lamentano di cose vecchie che stanno cambiando, insomma disfattisti, poveri repressi che vivono costantemente attaccati ad internet e che, agorafobici e paranoici quali sono, se inciampano sul marciappiede è colpa del comune che non sistema le strade, non abbatte le barriere architettoniche e non fa nulla di buono per la cittadinanza: oppure davvero da loro le cose non stanno cambiando e allora sono sfigati e si lamentano a ragione, non per questo sono però divertenti. Anche se loro lo pensano.

A questo punto qualcuno si lamenterà anche di chi si lamenta di chi si lamenta. Che palle.


Technorati Tags: lamentela, lamentarsi, blog, satira, cinismo, ridicoli
Jan 22

Il gioco dei film ridotti

Vediamo quanto siete bravi ad indovinare i titoli di questi film dai miei riassunti. Le soluzioni, ovviamente, cliccando su continua.

1 Per una volta i buoni vogliono distruggere qualcosa al cattivo
2 Al mare, ma non nel weekend che c’è un traffico animale
3 Cambiare vita in balìa di una bàlia
4 Meglio i nazisti che la galera
5 Tonno in scatola del baltico verso le tavole dei texani
6 Sfuggire alla moglie per conquistare un’isola
7 C’era una volta un camionista, un cinese e un morto
8 Si, la vita è tutta un trip
9 Quella volta che scambiai una roulotte per un diamante
10 Los Angeles spara, Chicago risponde

Nei commenti fatemi sapere quanti ne avete indovinati.

La soluzioni

(1 Trilogia de Il signore degli anelli)
(2 Un mercoledì da leoni)
(3 Mary Poppins)
(4 Quella sporca dozzina)
(5 Caccia a Ottobre rosso)
(6 L’imperatore di Capri)
(7 Grosso guaio a Chinatown)
(8 Matrix)
(9 The Snatch)
(10 Beverly Hills Cop)

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