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Archive for April, 2009

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Apr 21

In volo – Parte 1 – Quello che mi aspetto

Scrivo mentre sorvolo la penisola del Labrador, o per lo meno il ghiaccio che la preannuncia, mancano ancora un paio di migliaia di chilometri a Newark, che per me restava solo il nome di una città di un libro di Gibson fino ad un mese fa.

Per chi ha paura di volare, quelli che vi dicono che sugli aerei grandi le turbolenze si sentono meno mentono. La cosa buona delle turbolenze è che quando si accende il segnale di allacciare le cinture di sicurezza e la hostess dice di sedersi, i cinquanta ragazzini polacchi che ci sono sul mio volo tornano a sedersi. La cosa buona dei ragazzini polacchi è che non sono ragazzini italiani, per far stare buoni quelli bisogna aprire le uscite di sicurezza oltre i novemila metri. Le hostess polacche, invece, spesso si scordano di fare gli annunci in inglese e su questo volo sono solo over-fourty.

Qui sotto è tutto ghiacciato e coperto di neve, la differenza tra una montagna e un lago è solo che il lago è liscio, per il resto sono uguali.

Ultima informazione di servizio, sono seduto all’ultimo posto in fondo a destra, tipo indicazione per il bagno, posto 39G. Nel caso precipitassi comunque non vi servirebbe a niente, sto scrivendo con il tratto pen e un po’ di acqua o ghiaccio trasformerebbe il foglio in una indistinta macchia blu.

Mi sto dilungando su particolari inutili, allora ecco una cosa utile, quando si ringrazia qualcuno bisogna dire “thank you sir” o “thank you madam” e non mister. Che poi a pensarci bene sarei sembrato un po’ come quei napoletani dell’immediato dopoguerra che volevano fare fessi i soldati americani, tipo tammurriata nera, avete presente no?

Ora che sto per arrivare voglio fare il punto sui pregiudizi, timori e cose negative che temo di trovare in America. Perché vado negli Stati Uniti sperduti, non a New York o in qualche altra città con le scene del crimine fighe, ma in un suburbo di ventimila anime della città più grande del North Carolina, stato che ha come piatto tipico il barbecue e come maggior attrazione turistica un outlet, per fare un confronto è come se la Campania avesse soli i biscotti di grano sponzati (dicesi caponata) e il CIS di Nola.

(il fatto qua è lungo lo spezzo in tre parti)

Apr 17

Preparativi per il viaggio 3: Cosa non posso non comprare?

Vado negli Stati Uniti, fuori le proposte.

Apr 17

Concorso Ajax: in palio 300€ e un lavoro

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GetConnected è l’azienda di un mio ex-collega e si occupa di sviluppo software, il loro obiettivo è quello di riuscire a proporre dei prodotti o dei servizi ai loro clienti, sfruttando tecnologie open-source e non, ma soprattutto puntare molto sull’innovazione e sulle nuove possibilità offerte da internet, mobile e l’integrazione di questi mondi con l’ambiente classico dell’IT, insomma il mondo della consulenza dove io e il mio ex-collega ci siamo conosciuti.

Inoltre Getconnected lavora su dei propri progetti, guardando con interesse ai device mobili come i cellulari e gli smartphone. Il loro primo prodotto, disponibile da meno di un mese sull’Apple store è Locomotimes per Iphone, un software gratuito, che permette di interrogare comodamente gli orari dei treni senza dover andare sul sito di Trenitalia, fornendo in semplice ed efficace tutte le informazioni di cui si ha bisogno, nonché il link alla pagina dove acquistare il biglietto. Locomotimes è ormai oltre i ventimila download.

Al momento GetConnected è alla ricerca di nuovi sviluppatori, con conoscenze dei nuovi framework utilizzati per la programmazione web. Non sono un esperto del campo, quindi evito di dilungarmi sull’argomento, i nomi sono i soliti conosciuti, MooTools, jQuery, Dojo, MochiKit e altri. Purtroppo come mi è capitato personalmente di osservare, trovare delle persone qualificate su determinati linguaggi e tecnologie in Italia è abbastanza difficile.

Quello che hanno pensato in GetConnected è stato: piuttosto che spendere trecento e più euro su un sito di annunci di lavoro e poi ritrovarsi con i curriculum di baristi che sanno re-installare Windows XP o programmatori HTML che fanno i layout con i tag TABLE, meglio fare un concorso e dare trecento euro a chi presenta il progetto web più interessante.

Il motivo di questo è facile da capire, invece di curriculum che dicono poco, preferiscono vedere all’opera capacità e creatività. Il progetto presentato non dev’essere per forza un prodotto finito, un sito web completo o un servizio già pronto per essere venduto a Google, ma può essere una semplice demo, insomma qualcosa che dimostri le potenzialità del framework, le competenze di chi ha sviluppato, la sua inventiva e la capacità di unire le tre cose.

Partecipare al concorso non vuol dire cedere alcun diritto o cose del genere sui propri progetti, ma semplicemente mostrarlo come si mostrerebbe un portfolio di foto o di disegni, insomma serve a far vedere cosa si sa fare. GetConnected in questo momento non cerca nuove idee, ma nuove braccia da mettere al lavoro. Certo che se il progetto risultasse interessante e chi lo proponesse stesse cercando un partner, allora potrebbe nascere qualcosa e GetConnected potrebbe comportarsi come una società di venture capital o fornire comunque tutte le competenze di cui dispone, insomma è una realtà dinamica, quindi non si pongono limiti a priori.

Ma si parlava anche di lavoro, in realtà lo scopo del concorso è quello di mettere in contatto GetConnected con persone che abbiano le competenze di cui dicevano prima. Il target ideale, per dirla così, sarebbero degli studenti di ingegneria o informatica, magari che stanno prendendo la specialistica e che abbiano voglia di iniziare a lavorare prima di terminare gli studi. Per questo nell’annuncio del concorso si parla di uno stage (ovviamente pagato e non in buoni pasto), che potrebbe essere anche un contratto a tempo determinato (se si ha già qualche esperienza) o un indeterminato (per chi ha più che “qualche esperienza”). Non è che si pongano molti limiti in tal senso ed anche l’età o la laurea non vanno visti come vincolanti.

Ora non sto a fare promesse per GetConnected e le eventuali possibilità contrattuali e salariali andranno poi discusse con loro, quello che mi sento di dire, in tutta tranquillità, è che in GetConnected troverà delle persone interessate alla formazione e alla crescita dei propri collaboratori, ma soprattutto delle persone concrete. Insomma diciamo che contrattarsi un corso su un nuovo prodotto o prendere una certificazione dovrebbe essere più facile che altrove. Naturalmente poi starà alle capacità di ognuno dimostrare di meritare certi investimenti, intanto ci sono i trecento euro.

Va specificato che il premio di trecento euro non è subordinato ad accettare lo stage o la proposta di lavoro da GetConnected. I trecento euro messi in palio sono un investimento per attirare l’attenzione di chi sta cercando un lavoro o vuole mettere in gioco la propria esperienza in ambito web e crede di avere le competenze necessarie per proporsi. Ma anche per far parlare un po’ di GetConnected, cosa che non fa mai male.

Se avete domande usate i commenti o scrivete direttamente a GetConnected.

Apr 16

Preparativi per il viaggio 2

Visto che mi mandano in un posto un po’ sperduto degli Stati Uniti, cerco su couchsurfin.com qualcuno della zona per andarmi a bere qualcosa in insieme, fare due chiacchiere in inglese e conoscere il posto.

Arrivo così sul profilo di un tipo e me lo guardo per capire un po’ che tipo è, non ci capisco molto, allora guardo i commenti che ha lasciato agli altri utenti, uno solo, ad una ragazza e comincia così: “A great christian woman”

Ma va caca.

Apr 16

Preparativi per il viaggio

Sto cercando di documentarmi un po’ per sapere cosa fare quando sarò in America e ho trovato questo suggerimento:

That area is a suburb of Charlotte. Mainly single-family home and drunken boaters on the lake (trying to get rid of drunken boating, but people won’t get the message).

Praticamente vado nella versione americana della Mazuria, la regione polacca dove i genitori di Ola, come molti altri polacchi, hanno la dacia e dove i giovani polacchi passano i fine settimana affittando una barca a vela per ubriacarsi con gli amici.

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