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Archive for September, 2008

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Sep 10

I mesti

A volte nell’autobus vedo delle persone e comincio ad inventarmi delle storie da dei dettagli, ne ho alcune bellissime come quella del soldato con il volantino “Ci pensi a Gesù”, o qualcosa di simile, che parlava al cellulare con qualcuno e gli chiedeva “Ma io ci penso a Gesù? tu che dici? no, non lo so, non ho chiesto, quando torno lo faccio. Ma secondo te io ci penso? Perché io credo di pensare a delle cose ogni tanto, però non mi ricordo se ci penso a Gesù. Sì, sì, sono cristiano, solo che in caserma ci stanno sempre un sacco di cose da fare. Tu quando ci pensi a Gesù? ah, in chiesa, eh, sì, ce l’abbiamo la cappella, solo che non ci sono mai andato finora che non avevo tempo. Ma quanto tempo ci devo pensare secondo te? basta un pensiero solo, tipo quando dici – Gesù – o ci vuole una cosa più consapevole? Tu come ti regoli, ma sei sicuro?” Ed è andato avanti per una buona mezz’ora ed è sceso che ancora parlava.

A volte però si incontrano dei tipi indecifrabili, ad esempio oggi c’era questa coppia, sull’autobus per l’aeroporto, con delle facce tristi, ma non propriamente affrante o piangenti, ma un po così, spente e con un velo di dolore misto a solitudine negli occhi, come se l’altro gli avesse fatto qualcosa di grave e che non ci fosse più nulla da fare o da dire. E la mia mente è partita.

Lei è triste, lui non prova più nulla per lei, lei lo sa e non può farci niente, da tempo le cose andavano un po’ a rotoli, si stavano allontanando e anche lei era diventata più fredda, il lavoro e gli impegni quotidiani avevano trasformato la primavera di due anni prima nell’autunno ormai alle porte qui a Varsavia, questo viaggio che doveva essere un momento per staccare dalla routine di tutti i giorni in realtà non aveva fatto altro che rendere più visibile il fossato che avevano scavato tra di loro.

Poi però ho guardato lui e ho visto che era triste e mesto allo stesso modo e ho ricominciato. Lei l’ha tradito, lui non se lo aspettava, come molti uomini fino all’ultimo si era illuso che i problemi sparissero semplicemente chiudendo gli occhi, ma alla fine ci era andato a sbattere contro a tutta velocità: nella sua testa questo viaggio a Varsavia doveva essere il pretesto per poterle chiedere di sposarlo, ma proprio quando le aveva posto la fatidica domanda lei non se l’era sentita di continuare a tenere in piedi la farsa della quale erano ormai contemporaneamente attori e pubblico, poi un po’ alla volta, nei giorni seguenti lei le aveva raccontato tutto, degli ultimi tempi, del suo vecchio amico che si era rifatto vivo, delle trasferte di lui e di come poi tutto le era scivolato tra le mani.

Nel frattempo un pensiero mi attraversa la testa, ma come mai quando c’è una donna triste il primo pensiero è “adesso trova un altro che le fa tornare la voglia di vivere” che tradotto vuol dire “trova uno che se la scopa meglio di quello di prima e le torna la voglia di vivere”, mentre per un uomo triste si pensa semplicemente “adesso questo prende e si butta dalla finestra/si infila sotto un camion/si schianta con la macchina contro un albero”? Sarà stato un pensiero maschilista, ma alla fin fine non è molto maschile augurare ad un altro uomo di fare del sesso, mentre è più facile augurarlo ad una donna, con la speranza di finirci di mezzo.

Alla fine però nessuna delle due storie mi convinceva, entrambi erano così privi di qualsiasi entusiasmo, forse solo stanchi, ma si completavano così bene l’uno con l’altra, che a poco a poco dentro di me è germogliato il dubbio, ma vuoi vedere che in fondo in fondo hanno ragione loro? Alla fin fine questo mondo non è bello come ci vogliono fare credere, convincerci che domani sarà meglio di oggi, quando tutto invece dice l’esatto contrario, non funziona più, cerchiamo di essere delle Pollyanna, ma in realtà siamo solo degli sciocchi che non vedono a un palmo dal proprio naso. Meglio accettare il mondo com’è e cercare di sorridere solo in quei brevi momenti di felicità che ci vengono concessi raramente quasi ogni giorno.

Poi mi sono messo a guardare una vecchia scheletrica con le sopracciglia dipinte e mi sono distratto.

Sep 10

Pazzi all’Ikea

Köttbullar for real

Ti accorgi di vivere in una societàconsumistica quando ti accorgi che guardi nel frigo della Bottega Svedese per cercare anche le patate dell’Ikea.

(foto originale Köttbullar for real di zorbs)

Sep 09

Basta davvero poco – Trasferirsi in giappone

La discussione nasce dalla foto di cui sopra

esiliato: mucio il cazzo di ramen di chitebbiecchio
mucio: a proposito
esiliato: che
mucio: ho letto di recente un post sui treni in Giappone che passano ogni tre minuti e sono comodissimi
esiliato: e vedi tu
mucio: ma sinceramente come qualità della vita tra Italia e Giappone chi vince?
esiliato: Il Giappone ma 10 a zero proprio, non ci sono paragoni

mucio: e il cibo? non ti manca la pasta e fagioli di mamma?
esiliato: no, anche perche` il cibo italiano se vuoi c`e`, e non e` male, in alcuni posti, e poi il cibo giapponese e` ottimo. E poi chi cazzo se ne frega del mangiare
mucio: e il clima? in Italia c’è il sole, il mare, le montagne
esiliato: il clima e` quasi uguale, qui ci sono sole, mare, montagne. Esattamente il 70% del giappone e` campagna, montagne, non che me ne frega molto visto che io sono una merda pigra che non fa un cazzo

mucio: quindi se uno ti dice “però nonostante tutto in Italia si vive meglio”?
esiliato: ovviamente non capisce una mazza e devo dirti la verita`, gli italiani che conosco non vogliono tornarsene vogliono praticamente restare tutti o quasi

mucio: ti faccio un ultima domanda
esiliato: eh
mucio: se un italiano volesse trasferirsi in giappone o almeno provarci, conoscendo l’inglese e poco o nulla di giapponese, quanto tempo impiegherebbe a trovare lavoro, e quali i più probabili, e di quanti soldi avrebbe bisogno per arrangiarsi un po’ prima di trovare un lavoro che lo renda indipendente?
esiliato: E` una cosa estremamente dipendente dalla situazione, dal mazzo, e da altre variabili. Io consiglio di portare almeno 3000-4000 euro, i lavori piu` papabili sono ovviamente nella ristorazione e nell`insegnamento dell`italiano. Per trovare un lavoro stabile, beh se sei cuoco o sai fare lavoro in cucina lo trovi immediatamente o quasi ovviamente il lavoro in cucina e` un lavoro di merda… Non so se sia peggio in Italia o in Giappone, ma probabilmente e` un mio problema, visto che sono una merda a fare quel lavoro

mucio: e quanto ci campi con 3000 euro? pagandoti una stanza o qualcosa del genere e la roba da mangiare?
esiliato: dipende da DOVE vai e CHE vita fai
mucio: ovviamente arrangiandomi mentre cerco lavoro, diciamo per uno che vuole venire lì a lavorare
esiliato: se ti arrangi ci puoi campare pure 4-5 mesi, se non vivi a Tokyo ovvio (o se mentre vivi a Tokyo lavori pure)

Sep 09

Prima settimana di corso

Prima settimana di corso

Da lunedì scorso non sono più un tester linguistico di videogiochi, quindi non passo più la giornata tra internet e delle lettere senza accento. Assunto da una multinazionale della consulenza, per prima cosa devo superare un corso per prendere una certificazione interna, senza la quale non si può lavorare per loro.

Il corso dura tre settimane, più due giorni e mezzo di prova finale, alla fine di ogni settimana c’è un esame a crocette, da passare con pù del 75% di risposte esatte, praticamente 38 su 50. Ola che ne sa di queste cose dice che per un test così, senza risposte multiple, 75% è una soglia giusta. Intanto la prima settimana abbiamo studiato due manuali di 300 pagine ciascuno.

Note sparse sulla prima settimana:

– Mi hanno dato il computer ma mancano i software aziendali, ma almeno sono amministratore della macchina.

– Ai consulenti italiani danno anche cellulare e macchina aziendale, a me no, ma non me ne stropiccio.

– Faccio la barba tutti i giorni, col rasoio elettrico, che qui le lamette gilette fusion power costano uno sproposito, perché come dice un mio collega “ci vuole il fisique du role per certe posizioni”, vediamo se ci credono.

– Ai primi di ottobre vado a Barcellona per un altro corso, per qualcuno che lavora per grosse aziende di consulenza è normale, per me è una felice novità e la prendo come tale. Eppoi Ola sta schiattando di invidia.

Per la cronaca, la prima settimana sono passato col 94%.

(foto originale Prima settimana di corso di francescomucio)

Sep 08

Premio “Polacco del giorno”

Al collega visto in ascensore, che sfoggiava una inconfondibile cintura dei carabinieri, nera e rossa con tanto di fibbia con la fiamma.

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