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Sabato 7 Ottobre – Sfida di scrittura – Le prove

Posted in Amici. on Sunday, October 8th, 2006 by Mucio
Oct 08

Alla fine la sfida si svolse. Prima delle prove però un po’ di informazioni sulla sfida.

Luogo della sfida il bar Oasi di Salerno al numero 38 di lungomare Colombo, ovviamente Pastena.

Partecipanti alla sfida: la signorina Jane Gallagher e il tenutario di questo Blog.

Giudice il signor Babelez ed Enzo del suddetto Bar Oasi.

Ultima nota, l’amica Jane ha una scrittura molto più piccola della mia, quindi lì dove occorreva scrivere cinque righe o una pagina ha scritto molto di più del sottoscritto. Ma basta con le stupidaggini, al via le prove, se poi qualcuno vuole commentare alla fine, lo faccia. A breve posterò i giudizi di Babelez ed Enzo.

Prima prova – Racconto breve di cinque righe.

Autostima di Jane Gallagher

C’era una volta un uomo che piaceva a tutti. E non era nemmeno famoso, non gli brillava il sorriso come nella pubblicità, però piaceva a tutti, e non c’era uno che non volesse passare il tempo con lui o meglio ancora ESSERE lui. Però lui si detestava, si trovava brutto e noioso. Gli chiesero di scrivere un racconto, e quello che scrisse fu: “c’era una volta una giornata che sembrava finire e che invece non finiva, non finiva, e non finì mai.” Lo trovò brutto, sconclusionata, strappò il foglio, all’improvviso fu notte e per fortuna anche l’uomo sparì. A nessuno mancò.

Era una notte buia e tempestosa di Mucio

Era una notte buia e tempestosa e rimanere bloccati sulla tangenziale non era stata un’idea molto intelligente, la ruota si era squarciata, la macchina era finita contro il guardrail rovinandosi tutta la fiancata e il portellone posteriore era completamente divelto. Fortunatamente il bracchetto alla guida era fuggito di nascosto.

Seconda prova – Poesia contente la parola “Petrolio”

Petrolio di Jane Gallagher

Alla mia destra la valle
la città
a sinistra

e poi il mare

Aspetto
il sole
e una risposta

Qui mio nonno
un giorno
lontano
ha visto le navi sbarcare

Nascosto nell’erba vedeva la rovina del mondo
la sua vita dovette sembrargli una piuma

Aspetto il sole
che salga
e risponda

E poi
nessuna nave
ma petrolio
si allarga
sul mare

Solo un’ombra
la mia vita una piuma
mare nero
e nessuna
mattina

Petrolio di Mucio

Di ritorno dall’Arabia
sono corso qui da te,
ho scavato nella sabbia
ma pensavo solo a te.

Sotto il sole, senza posa,
nella mente avevo te,
non volevo che una cosa
e l’avrei portata a te.

Petrolio, bitume, gas metano,
scavo il pozzo e poi chissà,
me l’ha detto uno sceicco,
scava il pozzo e sarai ricco.

Ma tornato dall’oriente,
mi sovviene un accidente,
la mia tenera sposina
sta con uno della cina.

Terza prova – Testo libero, tema autobiografia

Senza titolo di Jane Gallagher

Loro pensano che siano testi nonsense, ma il punto è che non lo sono, che non hanno visto quello che ho visto io e che non potranno vederlo mai, nemmeno se vogliono. E che sì, sono nato in Calabria, dove sono nato io tutto è assetato e riarso, la sete è vecchia quanto il mondo, è antica, e la donna sulla soglia di casa è chiusa nel nero del lutto di sempre. Erano gli anni cinquanta mio padre pensò che non voleva crescere dei figli assetati, e ci portò via, a Roma, che per me, per noi era il Nord. A questo punto quello che leggi di me, quando leggi le storie che raccontano di me, è che io ero uno che giovava, ho giocato sempre, per tutta la vita, che è stata un niente e pure è stata la vita di uno che, con le parole, ci giocava. Loro pensano questo, ed è vero, in parte, quello che pensano: che tutto quello che io ho scritto, tutte le canzoni, i titoli improponibile, le strofe ritagliate nell’assurdo, le favole che ho cantato, che tutto siano stati soltanto i miei giochi tirati fuori da una testa che era un cappello, un cappello a cilindro. Loro dicono nonsense, quando parlano di me, e dicono che l’ho inventato io.
Ma la realtà. La realtà è che un giorno sono salito su una nave spaziale, proprio così, una nave spaziale con gli oblò e tutto. Sono stato via per un po’. E nel posto dove sono andato l’umanità era solo una delle infinite variabili, e così il tempo, e così la logica, per non parlare della normalità. E della morte.

Ho imparato che il tempo va avanti, ma poi torna indietro. Che se ti concentri su quello che sei in questo momento in cui parli e in cui vivi, fai l’errore più grave: sei qualcuno in ogni momento e i momenti continuano a esistere, sparsi in diversi punti della linea del tempo. Per cui tu non sei uno, ma tanti. Sulla linea del tempo, se impari, ci viaggi coi pattini.

A me hanno insegnato e così ci ho viaggiato, e non sai quante volte sono stato bambino e poi vecchio e poi morto; e sono stato bambini quando ero stato già grande e poi ho visto la terra dallo spazio, e ho visto il vuoto più nero e la solitudine più immensa, dall’oblò.

Sono stato morto e poi ho vissuto sapendo già quello che mi sarei perso. Dal cappello a cilindro ho tirato fuori favole e assurdità, ma non ero io: erano tutti quei mondi, e tutte quelle vite, e tutte quelle stelle, dall’oblò.

Sono morto il 2 giugno del 1981.
Mi chiamo Rino.

Senza titolo di Mucio

Prima di finire a fare il giudice delle sfide di scrittura ai bar di Pastena, disciplina olimpica dal 1972 Giochi di Torrione Alto, la mia vita è stata piena di accadimenti, fatti tragici ed altri meno. Tutto possiamo dire che cominci nel 1969 quando il primo uomo mise piede sulla luna, l’inizio di un’epoca di sogni e di speranza per l’umanità. Quando nacqui l’eco di tale evento non si era ancora placato e i miei primi anni furono all’insegna delle letture di romanzi d’avventura, maldestri tentativi di colare e album da disegno riempiti di paesaggi lunari, marziani e disegni della terra vista dallo spazio. Durante gli anni del liceo conobbi alcuni di quelli che ancora oggi mi accompagnano, amici e fratelli allo stesso tempo. Prima di cominciare l’università decisi che volevo vedere il mondo, cominciai visitando parenti di altri continenti, conoscendo durante i viaggi altre persone, che poi andai a trovare, Caracas, Bangkok, il Qatar, la Nuova Zelanda, Maratea. Ho lavorato nel cinema, ho investito energie e tempo nella ristorazione e ho regalato sorrisi a chi ha avuto poco e niente dalla vita, come i francesi. E oggi sono qui a Pastena a giudicare deficienti che si cimentano in sfide di scrittura, non posso che guardarmi indietro e pensare che questa vita è proprio come l’avrei voluta.
Se solo in questo bar ci fosse della musica migliore.

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23 Comments

  1. Mariùstanca on October 8th, 2006

    Io sono di parte, eh, che lo sai che non darei mai il Mio favore a Te, però devo dire che per Me hai vinto:P

  2. ghirby on October 8th, 2006

    indubbiamente la vittoria è tua!

  3. abt on October 9th, 2006

    non lo so, cos’è una sfida di scrittura?

  4. Johnson on October 9th, 2006

    premessa: sei squallidissimo, hai messo le mani avanti nelle note iniziali e i testi di jane, chissà perchè, contengono più errori grammaticali dei tuoi…:P
    per il resto, jane vince nettamente con la poesia mentre con gli altri due ve la giocate. bravi
    p.s.: c’è anche casa mia nella foto!!!

  5. mucio on October 9th, 2006

    Mariù: Va a nanna piuttosto :P

    ghirby: grazie, ma aspettiamo il giudizio del giudice

    abt: una sfida di scrittura sono due che si vedono ad un tavolino di un bar e si mettono a scrivere cose a tema con un giudice che fuma, beve martini e gli mette fretta, anche perchè indubbiamente si sta rompendo le palle :)

    Johnson: Word dice che ci sono più errori nei miei testi, per quanto più brevi, cmq li ho corretti. E comunque non capisco dove ho messo le mani avanti, ho solo detto che lei ha scritto di più perchè scrive piccolo, non è detto che sia un vantaggio. C’è la tua casa ma tu non ci sei :P

  6. Duckerized on October 9th, 2006

    Darei le mie ragioni, ma…e un lavoraccio!
    Per me…1 e 2 vince jane il 3 vince mucho

  7. entusiasmo on October 9th, 2006

    preferisco giocare a scarabeo. è più ermetico. un giorno ho scritto quaqquero e ho preso 129.980 punti. che gran giorno.

  8. Gein on October 9th, 2006

    io mi sono divertita, babelez meno

  9. Gein on October 9th, 2006

    johnson sei un grande. intendo per quella storia di Pandora. ci stavo pensando da 20 minuti e non mi era passato ancora per la mente Beverly Hills.:)

  10. viadellaviola on October 9th, 2006

    era una notte buia e tempestosa…
    finalmente! ;)

  11. S. on October 9th, 2006

    Li ho letti per scrupolo.
    tanto sapevo già chi avrebbe vinto.
    Non c’è bisogno che aggiunga altro, eh?
    :)

  12. mucio on October 9th, 2006

    Duck: a breve ti toglierò dalla lista dei miei fan :P

    Entusiasmo: mi ricordo quella partita, non capisco ancora perchè mi fu annullata la parola \”Gedeone\”

    Gein: anche io mi sono divertito, ma perchè rispondi qui a Johnson?

    viadellaviola: finalmente sì :)

    S.: Ormai non riesco più a dirti nulla, anzi no, una cosa c’è ancora, vedrai quando sfiderò te :P

  13. Gein on October 9th, 2006

    perché avevo il tuo blog aperto e sono pigra

  14. babelez on October 10th, 2006

    il comunicato della giuria è pubblicato sul mio blog…la pregherei almeno di rendere il link in maniera corretta. grazie! paraculo!

  15. Nabla aka pensieroramingo on October 11th, 2006

    1� posto a mucio, ma solo perchè si è conquistato la mia simpatica con la poesia sulla sabbia dell’arabbia.
    Penso che la metterò nel blog… posso?

  16. Carmen on October 11th, 2006

    Ohh ma che bella questa cosa la mia ignoranza per queste cose mi impediva di essere a conoscenza di questo tipo di prove!!

  17. marta on October 11th, 2006

    Premesso che sono stupita dalla bravura di entrambi, complimenti…Ma, senza timore di offendere nessuno, una battuta qui ci sta tutta: Ma non c’avete proprio un c***o da fare!!!!
    Ribadisco i miei complimenti! ; P

  18. Gein on October 11th, 2006

    anche babelez deve aver pensato la stessa cosa, dopo che lo abbiamo tenuto due ore a bere martini e fumare mentre noi continuavamo a strappare fogli e SCANCELLARE

  19. NattyDoctor on October 11th, 2006

    Il Faraone direbbe : Vita da bar,vita da bar,ma sempre meglio che faticar.

    Cmq la poesia sulla rabbia dell’arabia è a metà tra il geniale e l’idiota. fantastica.

  20. mucio on October 12th, 2006

    gein1: immaginavo.

    babelez: adesso lo dico in questi giorni non riesco a fare nulla.

    Nabla: puoi, puoi :)

    Carmen: non si può mica sapere tutto nella vita ;)

    marta: qui c’è gente di un certo spesso alcolico che ti pensi :P

    Gein2: babelez si è prestato sua sponte, mica l’ho costretto io… che poi ho pagato per tutti tra l’altro

    NattyDoctor:

  21. marta on October 12th, 2006

    guarda che solo le persone con un alto spessoRE alcolico riescono a riconoscere i propri simili!!! : P

  22. NattyDoctor on October 13th, 2006

    Mucio :

    Cosa volevi scrivermi=

  23. mucio on October 13th, 2006

    marta: anche perchè se non si è bevuto abbastanza si cerca di evitarsi

    NattyDoctor: Vallo a sapere, forse ti ringraziavo per i complimenti, sia geniale che idiota :)



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