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Archive for May, 2007

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May 28

Feba: cameriera

Un’altra delle vittime di internet, Feba (di tempodaperdere.blogspot.com), convinta da qualcuno che la rete poteva essere la via più veloce per raggiungere notorietà, successo e soldi ha dovuto da tempo ripiegare sul portare birra ai tavoli nei pub di Bologna pur di elemosinare qualche contatto in più per il suo blog.

febabirra.jpg

(foto originale di Svaroschi)

May 25

Podkova

May 24, 2007 Ale xyr place

La russia è una landa sconfinata, grazie al cielo Milano no, l’editore, che è già arrivato con 20 minuti di ritardo, ce lo saremmo perso in Siberia.
La russia è una terra di sorprese infinite, come la Podkova, ristorante minuscolo e nascostissimo in via Case Rosse, identificato da un’insegna in cirillico.
La Russia è rossa, e pure tutte le tapezzerie di seta del locale.

Ma vale la pena di aspettare l’editore venti minuti in fondo al naviglio per mangiare russo in un posto che vuol dire Ferro di Cavallo? Ovviamente sì perchè c’era l’editore, mentre al vostro buon cuore per la cucina, che non è quella popolare russa, ma quella più raffinata, a base di blini con il caviale rosso, anatra con mele e prugne (per me) e filetto alla Strogonoff (per l’editore). Le porzioni non erano piccole, questo va detto.
Gusti un po’ troppo forti per i palati europei, ma piacevoli.

La nota di colore? il cameriere russo russissimo che mi guarda e mi chiede “Lei è russa?” “Perchè?” “E’ troppo bella per essere italiana”. A parte che dovrebbero ridurgli il permesso di soggiorno in coriandoli, è stato gentile.


Podkova
Indirizzo: via Chiesa Rossa, 25 (Milano)
Telefono: 02 89515776
Costo finale della cena: Non pervenuto :D (ma più dell’aspettato/meritato – Nota di Mucio)

Il voto fighetto: 3.5 stellette
*****

May 24

Antisemitismo di ritorno

La facoltà di Ola è vicino al ex-ghetto ebraico di Varsavia, durante l’invasione tedesca della polonia nel ghetto di Varsavia finirono 450.000 ebrei, prima che venissero deportati nei campi di concentramento.

Vicino alla facoltà di Ola c’è un monumento che ricorda gli eroi della rivolta del ghetto, sulla stessa strada dove c’è l’ingresso della facoltà c’è una piccola costruzione bianca che sorge dov’era il binario dal quale partivano i treni che portavano gli ebrei ai campi di sterminio. Poco più in là c’è anche un monumento a Willy Brandt il cancelliere della Germania Ovest che nel 1970 a Varsavia, si inginocchiò davanti al monumento per il ghetto, suscitando tra l’altro notevoli critiche in patria.

Oltre a i monumenti ci sono le gite scolastiche israeliane che vanno a visitare i luoghi dell’olocausto in Europa. Piccola nota a margine, per quanto si visitino i luoghi della memoria di una tragedia e gli studenti abbiano tutti la kippah sulla testa, i ragazzini sono ragazzini ovunque così ci sono quelli che ascoltano la guida e quelli che se ne fregano e si distraggono o scherzano con gli amici, in più tra gli ebrei c’è sempre quello che gira con la bandiera di Israele legata al collo tipo mantello.

A Ola però questi ebrei la fanno innervosire, non tanto finchè visitano il monumento che è in mezzo al verde e non danno fastidio, ma quando parcheggiano il loro autobus a 50 metri dall’ingresso della facoltà e occupano tutto il marciapiede impedendo a chiunque di passare, anche se glielo si chiede in inglese con gentilezza e cortesia. Ovviamente quando arriviamo vicino alla facoltà troviamo l’autobus parcheggiato e il marciappiede pieno di adolescenti in gita scolastica.

Va anche detto che i polacchi stessi si mettono d’impegno, ho visto una ragazza in bicicletta che cercava di passare per forza attraverso cinquanta ragazzini che non la consideravano nemmeno di striscio.

Devo ammettere che per un attimo mi sono fatto prendere dalla situazione, panico, sgomento, incazzatura. Poi mi sono ricordato che sono nato a Salerno.

Così ho preso Ola e me la sono trascinata dietro, invece di proseguire lungo il marciapiede abbiamo aggirato l’autobus passando dalla strada ed arrivando in facoltà senza dover dire nemmeno una volta “excuse me”. Io avevo la faccia dell’italiano che si crede più furbo di tutti, Ola era senza parole, per una volta.

May 23

Fred l’orsetto

Fred l’orsetto camminava felice per il bosco, quando vide su un ramo un nido di api che sembrava essere pieno di miele. Fred l’orsetto era molto goloso, così andò da Ted la volpe a chiedergli in prestito una scala: – Cosa mi darai in cambio della mia scala – chiese Ted.
– Ti posso dare metà del miele che prenderò con la tua scala.
– Ma a me non piace il miele e non mi è di nessuna utilità.
– Cosa ti potrei dare in cambio della tua scala?
– Potresti togliere quella trappola che il cacciatore ha messo proprio davanti alla mia vecchia tana.
– D’accordo – disse Fred.

Allora Fred andò davanti alla vecchia tana della volpe e vide la trappola. Era una vecchia tagliola un po’ arrugginita, con una grossa molla che avrebbe potuto fare male anche a lui se ci avesse messo una zampa dentro. “Ci vorrebbe un ramo” pensò Fred, poi vide che l’albero che aveva d’avanti aveva proprio un ramo come serviva a lui, così cominciò a tirarlo per strapparlo.
– Ahi, ahi – protestò l’albero. – Perchè mi tiri?
– Scusa – disse l’orsetto.
– Ti perdono solo perchè oggi è una bella giornata. Ma perchè volevi il mio ramo?
– Devo togliere quella trappola davanti alla casa della volpe.
– E perchè?
– Perchè così mi presterà la sua scala per prendere il miele.
– Cosa mi darai in cambio del mio ramo?
– Potrei darti metà del miele che prenderò con la scala o togliere una trappola anche per te.
– A me non piace il miele e le trappole non mi danno fastidio.
– Cosa ti potrei dare in cambio del tuo ramo?
– Potresti andare al fiume e prendermi un po’ di acqua corrente, vorrei tanto sapere che sapore ha.
– D’accordo – disse Fred.

Fred allora andò al fiume, prese un secchio e lo riempi d’acqua. – Ehi tu – gridò una voce. – Dove vai con il mio secchio?
Era Jimmy il castoro che stava costruendo una diga proprio in quel punto del fiume.
– Scusami – disse Fred – non ti avevo visto, devo portare un po’ d’acqua all’albero.
– E perchè?
– Perchè in cambio mi darà un ramo per togliere la trappola davanti alla vecchia tana della volpe.
– E perchè aiuti la volpe?
– Perchè poi mi presterà la scala per raggiungere il miele delle api.
– Cosa mi darai in cambio del mio secchio?
– Potrei darti metà del miele che prenderò con la scala, togliere una trappola anche per te o prenderti dell’acqua del fiume.
– A me non piace il miele, qui non ci sono trappole e l’acqua posso prendermela anche da solo.
– Cosa ti potrei dare in cambio del tuo ramo?
– Potresti spostare per me questi grossi tronchi così finirò prima.
– D’accordo – disse Fred.

Così Fred aiutò Jimmy il castoro a spostare i suoi tronchi per costruire la diga, poi prese il secchio e lo riempì d’acqua. Poi portò l’acqua all’albero, che fu molto soddisfatto e gli diede proprio il ramo che Fred voleva. Fred allora riportò il secchio al castoro, poi andò alla vecchia tana della volte e fece scattare la trappola infilandoci in mezzo il grosso ramo, poi andò alla nuova tana di Ted e gli disse che ora la strada era libera.

Fatto questo Fred l’orsetto prese la scala di Ted e andò fino all’albero dove aveva visto le miele. L’alveare era bello grosso e sembrava proprio pieno di miele, le api ronzavano intorno al favo pigramente. Fred appoggio la scala all’albero e cominciò a salire, quando una voce lo bloccò: – Dove pensi di andare tu con quella scala? – chiesero le api in coro.
– Vengo su a prendermi il vostro miele.
– Il nostro miele? e cosa ci darai in cambio?
– E… e… – balbettò per un attimo Fred. – E ora basta!
E con un pugno spacco il nido delle api facendolo volare giù dall’albero.

Morale della favola: ogni pazienza ha un limite ovvero se qualcuno ha le palle girate, non rompergliele.

May 22

Anni 90

haduken.jpg

Se sei nato a cavallo della fine dei ’70 e l’inizio degli ’80 e sei un ragazzo: non importa che livello di istruzione tu abbia e quali siano le tue convinzioni politiche, religiose o evoluzionistiche. Per quanto tu, razionalmente, sappia che è impossibile, che fisicamente non è un fenomeno improbabile ma del tutto assurdo, da qualche parte dentro di te tu resterai sempre fermamente convinto che con il giusto allenamento e la dovuta concentrazione gli esseri umani siano in grado di colpirsi a distanza con sfere di energia, spostamenti d’aria o la propria forza spirituale.

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Mucio

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