Noi scioperiamo, lei faccia il pieno
Davanti casa mia ci sono tre pompe di benzina, una di fianco all’altra come si vede sopra, poco lontano un’altra della Q8. Nessuno dei benzinai che ci lavora sembra patire la fame, ma sono tutti pronti per lo sciopero che comincia questa sera.
Come si sono preparati? semplice, hanno attaccato un po’ ovunque sulle loro pompe, dei cartelli con su scritto più o meno così: “OGGI COMINCIA LO SCIOPERO – FAI IL PIENO”.
Fare il benzinaio è un lavoro molto semplice, servono solo un po’ di soldi nel caso in cui si voglia aprire una propria pompa di benzina e il posto dove farlo. Non occorrono molti titoli di studio, non bisogna essere molto svegli o lavorare di creatività, a dire il vero non occorrono nemmeno molti soldi se si vuole semplicemente gestire una pompa di benzina e non esserne il proprietario.
Certo è un lavoro umile, ci si sporca, letteralmente, le mani e non si hanno molte possibilità di carriera, ma è anche vero che ci sono molti lavori socialmente più qualificanti del benzinaio quindi se lo fai o non hai le possibilità di fare altro o bene o male ti accontenti della tua posizione e magari ci stai anche bene come stipendio, come impegno mentale, come stress psicofisico.
E’ surreale che in un paese in cui un laureato stenta a trovare un lavoro e uno stipendio decente, gente con una terza media e che evidentemente non avrà problemi di lavoro derivanti da una liberalizzazione degli impianti, si lamenti e cerchi di bloccare il paese con due giorni di sciopero ora, che diventeranno cinque prossimamente.
Credo che da qualche parte, in un ufficio buio, illuminato solo dalla flebile fiamma di una candela, Tullio De Mauro stia aggiornando il suo dizionario strappando via parole come “merito” e “meritocrazia”.