Non vi sono petali, ma solo spine
Ed è in una notte senza luna che giungo a voi amore mio, con l’ultimo fiore che coglierò mai. All’inferno non vi sono petali di rosa e il suo delicato profumo, ma solo spine e fumo.
Perchè vi parlo ora degli inferi? No, non voglio incutervi timore, non ne sarei in grado, io.
Vi parlo solo del mio futuro, prima che il sole sorga e che questa notte nera sparisca io non sarò più di questo mondo.
Domani all’alba il mio reggimento ripartirà, avreste potuto aspettare e invece la vostra cupidigia non vi ha permesso attesa.
Quando ero lontano avevate smania di stringere ora l’uno, ora l’altro e anche dopo il mio ritorno, con mille scuse e mille vezzi sapevate trovare il tempo per non trascurare i vostri amanti.
Un cuore è cieco finchè l’onore è salvo, ma quando è sulla bocca di tutti il fango che una donna getta sul nome del proprio marito, solo lo stolto continua a turarsi le orecchie.
Cosa c’è? Perchè adesso avete quello sguardo? Potrei credere che siate terrorizzata, se solo quel viso non fosse il vostro, ma voi, che non avete avuto timore nel mescolarvi in altri letti con altri uomini, voi non potete aver paura dell’uomo il cui onore deste in pasto ai cani.
Tranquillizzatevi non partirete da sola, il mio cuore è talmente imbelle che vuol seguirvi ancora, l’onore è ormai perduto, quindi che sia libero di fare ciò che vuole, già una volta prese la decisione sbagliata scegliendo di amarvi, che perseveri nel suo errore e cessi di battere come lui vuole.
Il mio moschetto è carico e all’inferno, dove andremo, non vi sono petali, ma solo spine.
(art director: Babelez)