C’era una volta una bambina con un naso piccolo, ma così piccolo che sembrava una nocciolina e tutti la chiamavano così. Nocciolina aveva una zia che chiacchierava sempre, non stava mai zitta e questa zia aveva un negozio di fiori. A Nocciolina i fiori piacevano molto, così quando usciva da scuola andava a casa a pranzare per poi correre al negozio della zia, a volte senza nemmeno finire di fare i compiti.
Un giorno che la zia doveva andare al mercato del paese vicino, per ritirare un ordine di margherite e mimose, chiese a Nocciolina di restare nel negozio, ma di non aprire a nessuno, perché lei era ancora troppo piccola e non stava bene che i bambini toccassero i soldi.
Così dopo pranzo Nocciolina andò al negozio e ci si chiuse dentro, dopo aver messo fuori il cartello con la scritta “Chiuso” fatta coi fiori. Si mise a studiare quando ad un certo punto senti bussare alla porta del negozio “toc-toc”, però lei non si mosse e continuò a leggere il suo libro. Dopo un po’ di nuovo qualcuno bussò “toc-toc” e questa volta bussarono più forte, ma lei non si mosse; dopo un altro po’ bussarono proprio forte “Toc-Toc!” Ma Nocciolina ancora stava ferma dietro al bancone a studiare per il compito del giorno dopo, quando una voce da fuori disse “Sono il principe delle fate, presto mi serve una rosa per la mia sposa, altrimenti lei morirà!”
Allora Nocciolina, che era curiosa come un gatto, si alzò e andò a spiare se davvero fuori alla finestra ci fosse il principe delle fate, ma non vide nessuno. Da sotto la porta uno spiffero di vento iniziò a entrare nel negozio e ad agitare i petali di tutti i fiori. Nocciolina corse a raccogliere il libro e il quaderno che stavano volando via e quando si voltò vide che nel negozio, c’era un giovane dalla pelle bianchissima e dai capelli celesti che la guardava.
“Perché non mi hai aperto?” chiese il giovane “la mia sposa sta male.”
“Mia zia mi ha detto di non aprire a nessuno” rispose Nocciolina un po’ intimorita.
“Tua zia? mi sembravi troppo piccola per essere quella vecchia chiacchierona” sorrise.
“No, io sono Nocciolina.”
“Ti chiamano così per il tuo naso vero?”
E Nocciolina fece sì sì con la testa.
“Va bene naso a nocciolina, dove sono le rose? me ne serve una, la più bella che avete.”
“Sono lì, ma non puoi prenderla, la zia non c’è.”
“Ma lei sta male, come possiamo fare?”
Ma Nocciolina non sapeva cosa rispondere.
“Senti” disse il principe “se la portassi tu alla mia sposa, non sarebbe come venderla, sarebbe un regalo.”
“E dove la devo portare?”
“Al paese delle fate.”
“Ma è lontanissimo!” esclamò allarmata Nocciolina che doveva essere a casa per cena.
“Non se vieni con me” e così dicendo prese la rosa più bella, la diede in mano a Nocciolina e tutto il negozio comincio a tremare, ma non era il negozio che tremava, erano loro che stavano diventando leggeri come piume e piccoli come granelli di sabbia e il vento li stava portando via, velocissimo infilandosi sotto la porta, attraversando il bosco, volando sopra i monti, fino ad arrivare al paese delle fate.
Quando arrivarono tutti stavano aspettando il principe e furono sorpresi di vederlo arrivare con una bambina, anche se era una bambina carina come Nocciolina.
“Presto, presto” dicevano tutti “la principessa è in pericolo”, “di qua principe, in fretta, non c’è tempo.” Era tutto un gran trambusto, perché la principessa era stata colpita da una maledizione ed era costretta a stare a letto tutto il giorno senza poter mangiare nulla, solo una volta al mese poteva annusare il profumo di una rosa per rimanere in vita. Una strega, infatti, molto cattiva e molto invidiosa della bella principessa, aveva deciso di rovinare il giorno delle sue nozze e aveva nascosto tra i fiori della corona della principessa una spina di una rosa nera avvelenata.
Il principe e Nocciolina arrivarono alla camera della principessa che trovarono distesa nel suo letto. Tutti gli altri lasciarono la stanza e li lasciarono soli. Il principe avvicinò la rosa al naso della sua sposa e questa riprese un po’ di colore, da pallide che erano le sue guance, tornarono a colorarsi di rosa e il principe cominciò a piangere: “amore mio, per poco questo mese non facevo in tempo.”
La principessa, con le poche forze che le rimanevano, prese la mano del principe, come per consolarlo, ma non ebbe la forza di dire nulla.
Allora il principe le presentò Nocciolina: “Questa bambina mi ha aiutato, non poteva darmi la rosa perché è di sua Zia, ma è venuta con me per poterti aiutare.” La principessa guardò Nocciolina e sembrò che volesse sorriderle, anche se non aveva nemmeno la forza per farlo tanto era debole. Il principe si alzò e fece sedere Nocciolina accanto alla principessa e poi disse “Nocciolina, lei è Neala, la mia sposa ed è la mia vita, grazie di essere venuta con me.”
Nocciolina era tristissima a vedere la principessa delle fate nel letto e senza la forza di poter fare nulla ed era tristissima anche per il principe che doveva sempre correre avanti e indietro per cercare le rose per la sua sposa. Prese il fazzoletto che aveva in tasca e lo bagnò nell’acqua che era accanto al letto della principessa, poi lo piegò e lo appoggiò delicatamente sulla sua fronte: “quando sto poco bene, la mia mamma mi mette sempre un fazzoletto sulla fronte.” Ma poggiando il fazzoletto sulla fronte della principessa Nocciolina spostò la corona di fiori e fece cadere la spina della rosa nera, che appena toccò il letto ci fece un buco come se fosse fatta di acido.
Per lo spavento il principe allontanò Nocciolina dalla principessa e prese in braccio la sua sposa per proteggerla, senza aver capito che Nocciolina aveva liberato la principessa dalla spina maledetta che la rendeva così debole.
“Lasciami caro” disse la principessa che aveva una voce dolcissima come il vento tra i salici “non vedi che Nocciolina mi ha guarito facendo cadere quella spina nera?”
Il principe non sapeva se sentirsi più felice per la sua sposa o più mortificato per aver trattato male Nocciolina. I due sposi erano felicissimi e il principe prese in braccio Nocciolina e tutti e tre uscirono dalla stanza della principessa per annunciare che la maledizione era svanita, che la principessa stava bene e che Nocciolina l’aveva salvata.
Le fate sembravano impazzite di gioia e cominciarono a volare in tutte le direzioni, a battere le mani, a cantare, a ballare, facendo sempre più festa. Allora la principessa delle fate si avvicinò a Nocciolina e le sussurrò ad un orecchio “adesso qui si farà festa, ma tua zia sta per tornare al negozio, tieni questa e ogni volta che vorrai ti basterà stringerla forte per poter tornare a trovarci” e così dicendo le infilò qualcosa in tasca. “Hai capito Nocciolina? …Nocciolina?”
“Nocciolina! Nocciolina!” la voce musicale della principessa si era trasformata in quella gracchiante di sua zia, ma non era colpa di un’altra maledizione, era davvero la zia, che picchiava alla porta del negozio dove la bambina si era addormentata sui libri. Corse ad aprire la porta alla zia. “Allora dov’eri finita? nel paese delle fate?” chiese la zia affannata che portava due certe piene di margherite e rose. Nocciolina non riusciva a capire, cos’era successo? il principe e la principessa? le fate? la festa? dov’erano finiti tutti?
Si ricordò di quello che le aveva detto la principessa alla fine e infilò una mano in tasca, c’era qualcosa, la tirò fuori delicatamente, quasi temendo che potesse essere stato tutto un sogno. Era una nocciolina d’oro, regalo della principessa delle fate.
P.s. gli spunti sono stati la parola “nocciolina”, del vento, che però “non è vento, è uno spiffero passa sotto le porte e fissschia e muove le tende, quelle bianche profumate” e, ovviamente, una ragazza carina.
Ho letto del premio GG bellissima idea!!
Lo so che sono un po’ rompina ma…la conclusione non mi è piaciuta…è un po’ troppo abusata l’idea del risveglio finale con dubbio annesso \”Sarà stato tutto un sogno?\”, idem per la scoperta del regalino che rassicura che \”E’ successo tutto per davvero\” :P
Davvero Banale. risarciscimi il tempo perso a leggere!
Ragazzi lo so che il finale è strausato, ma non posso mica reinventarmi la struttura della favola io mentre chatto su msn?
Piuttosto ditemi che fa schifo com’è scritta, che non vi piace la storia della spina, che Nocciolina è un nome fesso, il principe potevo descriverlo meglio, che non c’è il clima da fiaba, ditemi sta roba, ma non che il finale è scontato, quasi tutte le favole hanno un finale scontato.
muciolino lo sai…siamo esigenti con te perchè sappiamo che hai grandi potenzialità :*
ma infatti \”Banale\” si riferiva al tutto: trama, scrittura, caratterizzazione dei personaggi etc etc.
Lungi da me voler prendere le difese di Mucio, ma le favole non devono destabilizzare, devono tranquillizzare. Per questo seguono uno schema fisso, hanno delle regole ben precise.
Comunque Nocciolina è dolcissima, mi ha tenuta incollata fino alla fine, ho sognato (o no?) con lei.
ale: paracula :P
babelez: un giorno ti sfiderò a Once upon a time
laislabonita: ma prendi pure le mie difese e non ti fare problemi
Ps sono un incompreso.
muciolino ho perso il conto delle volte che mi hai dato della paracula ^_^ voglio un diploma o un cartellino, un riconoscimento ufficiale insomma!
Alessandra: paracula doc. Guaranteed by mucio.net.