Il mio amico Che Guevara
Il mio amico Che Guevara è una testa di cazzo.
Il mio amico Che Guevara mi ha chiamato per farmi gli auguri al compleanno e raccontarmi delle cose.
Al mio amico Che Guevara ogni volta che gli parlo di qualche ragazza che mi piace fa sempre il tipo distratto, non le ricorda, non le conosce, non sa chi siano oppure le conosce, le ricorda, ma mi dice che sono brutte, che sono sceme, che non gli piacciono e tutte cose del genere, poi ti chiama e ti dice che ha incontrato qualcuna e che adesso è carina, nemmeno troppo scema, e io che ti dicevo.
Oppure ho incontrato questa così e cosà, te la ricordi? No. Dai era quella che faceva questo e quest’altro, hai presente? Forse, questa? o questa? nome e cognome, descrizione precisa ecc. ecc.
Io e il mio amico Che Guevara dobbiamo andare a Montecarlo.
Io e il mio amico Che Guevara siamo diventati amici in un’interminabile notte su un treno Salerno-Praga. Anche lì torneremo un giorno insieme.
Questo post è dedicato al mio amico Che Guevara, che oggi fa ventisette (27) anni e ormai, mio caro, siamo diventati grandi. Nove anni fa di questi tempi pensavamo alla pizza per il tuo compleanno, ai risultati degli esami di stato, a quello che avremmo fatto dopo, alle ragazze, alle cazzate.
Adesso dovremmo pensare alle cose serie, ad essere adulti e a tutto il resto, se non ci facciamo la barba i bambini ci danno danno del voi o del lei, se sei al nord, dobbiamo pagarci la benzina della macchina e se non abbiamo voglia non possiamo saltare un giorno di lavoro senza giustifica, però riusciamo ancora a fare tardi la sera e a benedire la folla.
Sai che c’è? adesso ti chiamo e ti dico una cosa.